La lunga storia del Giro d’Italia in Calabria: un amore che continua – TUTTE LE TAPPE DAL 1929
Ieri l’annuncio del ritorno della corsa rosa nella nostra regione il prossimo 12 maggio 2026

COSENZA Il Giro d’Italia e la Calabria si rincorrono da quasi un secolo. Una storia fatta di strade assolate, salite improvvise, coste luminose e vincitori entrati nella leggenda. Un rapporto che oggi si rinnova: il Giro 2025 tornerà infatti nella regione con una tappa interamente calabrese, la Catanzaro-Cosenza del 13 maggio, primo appuntamento italiano dopo il prologo e le tre frazioni d’apertura in Bulgaria. Il giorno successivo, la carovana rosa sarà ancora sulle strade calabresi, con la partenza da Praia a Mare verso Potenza. L’annuncio fatto a Roma da Rcs riaccende l’entusiasmo di una terra che, in quasi cento anni, ha già ospitato 66 tappe (che diventeranno 67 con quella del 2026), lasciando un’impronta profonda nella storia del ciclismo. Ripercorrere tutte queste edizioni significa raccontare un pezzo d’Italia.
Dalle imprese di Binda agli anni Trenta: il Giro scopre la Calabria
La prima volta è il 1929, quando il Giro entra in Calabria lungo due frazioni dal fascino epico: la Potenza-Cosenza, dominata da Alfredo Binda, e la successiva Cosenza-Salerno, vinta ancora dal campionissimo, che indossa una Maglia Rosa destinata a rimanere sua.
È l’inizio di una consuetudine: nel 1930 la Calabria torna centrale con quattro tappe, tra cui la Reggio Calabria-Catanzaro, conquistata da Luigi Marchisio, e la Catanzaro-Cosenza, vinta da Domenico Piemontesi. Sono gli anni pionieristici, con strade dure, biciclette pesanti e tempi che scorrono lenti come la fatica dei corridori.
Dopoguerra e primi grandi duelli: 1949, l’anno di Coppi sulla Cosenza-Salerno
Dopo la parentesi bellica, il Giro riappare in Calabria nel 1949: Guido De Santi trionfa nella Villa San Giovanni-Cosenza, mentre il giorno dopo è il grande campione Fausto Coppi a prendersi la scena lungo la Cosenza-Salerno (foto di copertina).
Negli anni Cinquanta il copione si ripete: corse veloci, tappe lunghe e grandi nomi. Nel 1954 vincono Nino Defilippis a Catanzaro e Angelo Conterno lungo la lunghissima Catanzaro-Bari.
Gli anni Sessanta: il vento nuovo del ciclismo moderno
Il decennio successivo porta nuovi protagonisti. Nel 1961 Antonio Suarez Vasquez si impone nella Reggio-Cosenza, mentre nel 1965 la Calabria ospita due tappe amate dal pubblico: la Maratea-Catanzaro, vinta da Frans Brands, e la successiva Catanzaro-Reggio, conquistata da Adriano Durante.
Nel 1967 spiccano i successi di Jean Stablinski da Reggio a Cosenza e di Albert Van Vlierberghe nella Cosenza-Taranto.
Gli anni Settanta: la Calabria nel cuore del Giro
Il 1972 è un anno memorabile: tre tappe nella regione e arrivi in volata che fanno epoca. A Cosenza vince Roger De Vlaeminck, poi Gosta Pettersson conquista la Cosenza-Catanzaro e Attilio Benfatto la successiva frazione fino a Reggio.
La Calabria torna protagonista nel 1975, 1976 e poi nel 1980, quando il Giro affronta per la prima volta in modo strutturato la dorsale calabrese, alternando arrivi costieri e passaggi interni.

Gli anni Ottanta: tra Argentin, Moser, Visentini e Baronchelli
Nel 1981 Moreno Argentin firma la Sala Consilina-Cosenza, mentre l’indomani Serge Parsani vola verso Reggio Calabria.
Il 1982 è l’anno di Francesco Moser, vincitore a Diamante nel traguardo della Castellamare-Diamante, con una splendida conferma il giorno dopo a Camigliatello con la vittoria di Bernard Bécaas.
Il decennio si chiude con tappe dure e imprevedibili: nel 1985 si passa da Matera a Crotone e da Crotone a Paola, mentre nel 1986 spiccano la Villa San Giovanni-Nicotera vinta da Baronchelli e la successiva Nicotera-Cosenza, conquistata da Greg LeMond.
Anni Novanta: le salite del Sud e il mito di Terme Luigiane
Il 1989 vede i successi di Rolf Jaermann e Stefano Giuliani, poi il 1993 regala una splendida Paestum-Terme Luigiane, con Dimitri Konichev a braccia alzate.
La zona di Terme Luigiane diventa quasi un rituale: nel 1995 vince Maurizio Fondriest e l’anno dopo il Giro torna con la Metaponto-Crotone e la Crotone-Catanzaro.
Nel 1999 il pubblico calabrese applaude Laurent Jalabert nella Vibo-Terme Luigiane e José Jaime Gonzalez sulla salita verso il Monte Sirino.
Dal Duemila a oggi: la Calabria tra mare e montagne
Il nuovo millennio si apre con le tappe di Scalea nel 2000, poi con le due giornate del 2003, segnate dal successo di Garzelli e della volata di Robbie McEwen.
Il 2005 offre una delle edizioni più amate: Paolo Bettini trionfa a Tropea, McEwen si impone il giorno dopo a Santa Maria del Cedro e Danilo Di Luca sigilla la Diamante-Giffoni.
Nel 2008 Mark Cavendish mette la sua firma a Catanzaro. Il 2011 vede l’arrivo a Tropea, il 2013 quello a Serra San Bruno con la vittoria di Enrico Battaglin. Nel 2016 Diego Ulissi conquista la Catanzaro-Praia a Mare e André Greipel la successiva Praia-Benevento.
Il 2017 porta la Reggio-Terme Luigiane con il successo di Silvan Dillier. Nel 2018 Sam Bennett domina la Pizzo-Praia a Mare. Il 2020, anno della pandemia, non ferma il Giro: Filippo Ganna vince una corsa fantastica ancora una volta per gli scenari montani che circondano il finale della tappa: la Mileto-Camigliatello Silano, mentre Arnaud Démare firma la Castrovillari–Matera. Il ritorno più recente è nel 2022, con la Palmi–Scalea.

Ed eccoci all’oggi. Con l’annuncio della Catanzaro-Cosenza del 13 maggio 2025, la Calabria torna nel cuore del Giro. Una tappa di 144 chilometri che segnerà il vero ingresso del gruppo in Italia, seguita dalla partenza da Praia a Mare del giorno successivo. (f.v.)
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