L’effetto “Correntone” e le tossine elettorali. Nel Pd calabrese posizionamenti e grandi “manovre”
La convention di Montepulciano e il rischio di un’ulteriore “balcanizzazione” del partito. La “mappa” delle aree e Falcomatà “voce contro”

LAMEZIA TERME Posizionamenti e “manovre” in una fase “di mezzo” tra passato, presente e futuro, una fase che fa da ponte tra le Regionali dello scorso ottobre e le Politiche del 2027, passando per le Amministrative in programma in alcuni grandi centri della Calabria nel 2026. I “movimenti” nel Pd nazionale confluiti nei giorni scorsi a Montepulciano nella convention del “Correntone” – l’ipotesi di una fusione tra tre aree del partito, quelle che fanno capo rispettivamente agli ex ministri d diverse legislature Dario Franceschini, Andrea Orlando e Roberto Speranza – sono destinati a produrre effetti anche nelle periferie, compresa la Calabria. All’atto pratico – dicono diversi analisti – l’operazione dei promotori del “Correntone” di voler contare di più nella gestione del partito sarebbe stata per il momento “frenata” dalla leader nazionale Elly Schlein («Sono la segretaria di tutti», avrebbe ribadito la Schlein a Montepulciano) e dunque la fusione sarebbe ancora rimasta essenzialmente nelle intenzioni, ma sui territori come la Calabria ovviamente questa nuova dinamica al Nazareno si potrebbe riverberare in modo pesante “balcanizzando” ancora di più il partito. Nel “fiume carsico” che quasi leggendariamente è il Pd calabrese, alla fine, i posizionamenti comunque sono già abbastanza delineati, anche se ritenerli definitivi è sempre un azzardo. Una premessa: dalla convention di Montepulciano si sono tenuti sostanzialmente alla larga altre importanti aree del Pd, come quelle di Francesco Boccia e di Nicola Zingaretti, evidentemente poco convinti della bontà dell’iniziativa dei tre promotori.
La “mappa” calabrese
Per quanto riguarda la “mappa” calabrese, in linea generale, e giusto per fare degli esempi, in asse con la Schlein è il segretario regionale del Pd Nicola Irto (molto vicino a Boccia). Nel “Correntone” invece coabiterebbero, sempre per fare degli esempi, Carlo Guccione e Raffaele Mammoliti (Orlando), Mimmo Bevacqua (Franceschini), Nico Stumpo (Speranza), mentre non sarebbe catalogabile Giuseppe Falcomatà, oggi “voce contro” nel Pd calabrese per lo “strappo” con i vertici calabresi dopo le Regionali, “strappo” di fatto sancito poi dall’esclusione di Falcomatà dai ruoli sia politichi che istituzionali a Palazzo Campanella e infine ulteriormente allargato con la crisi al Comune di Reggio Calabria. Un passaggio, quest’ultimo, che è quello che maggiormente potrebbe pesare sugli equilibri e sulle dinamiche del Pd calabrese, secondo diverse fonti interne ai dem, per le quali la prospettiva di Falcomatà sarebbe quella di porsi in alternativa all’attuale segreteria Irto. Ovviamente, sono retroscena e ricostruzioni fondate su segnali abbastanza evidenti ma non esaustivi. Però il banco di prova per il Pd calabrese non è così lontano, visto che a Reggio tra qualche mese si voterà per le Amministrative e le premesse sono oggettivamente poco entusiasmanti. (a. c.)
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