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Indolfi (Unical): «300 italiani ogni giorno a rischio primo infarto, ora possiamo proteggerli»

Il professore evidenzia l’importanza delle terapie innovative anti-colesterolo per prevenire gli attacchi cardiaci “silenziosi”

Pubblicato il: 04/12/2025 – 13:43
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Indolfi (Unical): «300 italiani ogni giorno a rischio primo infarto, ora possiamo proteggerli»

COSENZA La strategia di gestione dell’ipercolesterolemia in Italia cambia rotta. Non più limitata ai pazienti che hanno già avuto un infarto, la prevenzione ora punta anche a chi non ha mai avuto episodi cardiaci, proteggendo il cuore prima che la malattia aterosclerotica si manifesti con un evento acuto.
Si tratta di una rivoluzione nella cura del cuore, considerando che il 50% degli infarti quotidiani in Italia riguarda persone senza precedenti eventi. Ogni giorno si registrano circa 600 attacchi cardiaci, e metà di questi colpisce pazienti “senza evento”, circa 300 persone che rappresentano la nuova sfida della prevenzione.
A sostenere questa svolta, i risultati dello studio Vesalius-Cv, recentemente pubblicato sul New England Journal of Medicine, che hanno dimostrato per la prima volta l’efficacia in prevenzione primaria di un inibitore della Pcsk9 in pazienti mai colpiti da infarto. Un’ulteriore novità arriva dalla formulazione orale di questo farmaco, disponibile in pillole giornaliere, che sostituisce la somministrazione iniettiva.
«La sfida, sulla base delle nuove linee guida europee sulle dislipidemie, è curare la progressione della malattia aterosclerotica stabilizzando le placche per impedire i primi infarti», spiega Pasquale Perrone Filardi, presidente della Società Italiana di Cardiologia (SIC) e direttore del Dipartimento di Scienze Biomediche Avanzate dell’Università Federico II di Napoli, intervenuto all’86° Congresso nazionale della SIC a Roma.

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Il professore Ciro Indolfi


Il colesterolo cattivo alto rimane il fattore di rischio più rilevante, anche per chi non ha mai avuto un evento acuto, ma mostra difficoltà a ridurre i livelli di LDL con le statine. «Metà degli attacchi cardiaci quotidiani potrebbe essere evitata grazie all’impiego tempestivo, in questa categoria emergente di pazienti, delle terapie più innovative associate alle statine», aggiunge Ciro Indolfi, professore straordinario di cardiologia all’Università della Calabria e past-president SIC.
L’Italia apre così una nuova frontiera nella prevenzione primaria: proteggere il cuore prima che il rischio diventi realtà, con farmaci innovativi e strategie mirate che coinvolgono una fetta di popolazione finora trascurata, ma vulnerabile.

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