San Lorenzo del Vallo, polemiche per i lavori al Castello. «Uno sfregio alla nostra storia»
Il Comitato elettorale per Marranghello sindaco: «Siamo di fronte a una intollerabile deturpazione di un bene storico di valore inestimabile»

SAN LORENZO DEL VALLO «Una ferita aperta, uno sfregio indelebile sulla pelle antica del nostro Castello». Si esprime così in un post il Comitato elettorale per Luciano Marranghello sindaco, nato in vista delle prossime elezioni di San Lorenzo del Vallo, riguardo i lavori di ristrutturazione al Castello Alarcòn. «Non ci sono altre parole per descrivere l’orrore che si sta consumando sotto i nostri occhi increduli. Nell’ambito dei “lavori di ristrutturazione”, si sta aprendo un varco, una nuova porta sul retro, bucando le mura secolari come se fossero pareti di cartongesso. Siamo di fronte a una intollerabile deturpazione di un bene storico di valore inestimabile. Un atto di una gravità inaudita che lascia senza fiato e pieni di rabbia». Il Comitato critica fortemente i lavori e lo «sfregio» allo storico simbolo della città: «La domanda che mi rimbomba in testa, e che credo rimbombi nella testa di ogni cittadino che ama questo paese, è una sola, ripetuta all’infinito: perché? Mi chiedo, con il cuore pesante: questa vera e propria “violenza” perpetrata ai danni della nostra memoria storica è stata avallata da chi dovrebbe proteggerla? La Soprintendenza ai Beni Culturali ha davvero approvato questo scempio? Ha messo una firma su questa mutilazione? E se sì, perché? In nome di quale “ammodernamento” si sacrifica l’integrità di un monumento?».



Nel post si rivolge poi direttamente all’amministrazione comunale, invocando chiarimenti su questa «scelta scellerata». «Dovete uscire allo scoperto e guardare in faccia la cittadinanza. A cosa serve questa porta? Perché era così necessaria da giustificare lo sventramento delle mura? Mi torna in mente tutto l’impegno profuso negli anni passati. Le innumerevoli battaglie condotte da associazioni, cittadini appassionati ed esponenti politici. Anni di lotte per strappare il Castello all’incuria, per restituirlo finalmente alla comunità, con il sogno di farne il volano per valorizzare il turismo locale e ridare dignità al nostro paese. È questo il ringraziamento per quegli sforzi? È questo il modo di “valorizzare”? Distruggendo? Non possiamo rimanere in silenzio mentre la nostra storia viene presa a picconate. Vogliamo risposte. Le pretendiamo. Adesso. Perché avete permesso questo scempio?».
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