L’evoluzione della giustizia amministrativa, innovare senza rinunciare «all’umanità» del giudice
Presente e futuro del processo. Morcavallo: «Bisogna tutelare avvocati e magistrati». Mastrandrea: «È diventato uno strumento di prossimità»

COSENZA Il giudice amministrativo è arbitro imparziale delle controversie legate all’esercizio del potere pubblico e verifica il rispetto delle regole da parte dell’Amministrazione. Una figura istituzionale indispensabile, un custode della legalità. Dello stato e delle prospettive future della giustizia amministrativa si è discusso nel corso di un convegno, ospitato nella biblioteca dell’Ordine degli avvocati di Cosenza. Per l’avvocato Oreste Morcavallo, delegato nazionale della Società Italiana Avvocati Amministrativisti, si tratta di un «processo che sicuramente guarda anche alle innovazioni come l’intelligenza artificiale». Nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, del 2025, il Presidente Luigi Maruotti (presidente del Consiglio di Stato) «ha fatto riferimento all’Ai – sostiene al Corriere della Calabria – Certo, bisogna non abdicare ma tutelare e preservare la competenza, l’intuito, la preparazione degli avvocati e dei magistrati per evitare che si possano verificare degli errori di interpretazione, di applicazione di sentenze sbagliate e di principi non corretti». D’altro canto, la giustizia amministrativa sta attraversando una fase di profonda trasformazione, una strada obbligata e obbligatoria per fornire una risposta alla necessità di semplificare e rendere più efficienti i processi. «Ben venga la modernità del processo». Alle parole del delegato nazionale, fanno eco quelle di Filippo Lubrano, presidente nazionale del SIAA. «Una realtà in completa evoluzione, se penso a quando ho iniziato tutto è cambiato. E ora l’Ai, come in tutti i settori, incide in maniera determinante. Mi auguro possa aprire ad una evoluzione positiva».
«Uno strumento di prossimità»
«La digitalizzazione ha trasformato il nostro processo in telematico. Sono entrato tanti anni fa nel Consiglio di Stato ed avevamo ancora tutto cartaceo, adesso lo scambio con gli avvocati di tutti gli atti è decisamente diverso, le nostre sentenze procedono veloci», dice al Corriere della Calabria il presidente del Tar Calabria Gerardo Mastrandrea. «L’intelligenza artificiale è un ulteriore passo su cui bisogna essere veramente cauti perché potremmo andare a sostituire le funzioni del giudice, direttamente legate all’umanità e difficilmente sostituibili da una macchina». La giustizia amministrativa pare tuttavia non risentire dell’attuale e difficile momento vissuto dalla magistratura, segnata dalla mutata percezione da parte dei cittadini. «La giustizia amministrativa nasce per dare una risposta ai cittadini nei confronti della pubblica amministrazione, per cui sono contento di vedere come tutti siano sempre più consapevoli della possibilità di avvalersi di questo strumento di tutela, per rivendicare le proprie ragioni nei confronti della pubblica amministrazione», continua il presidente del Tar Calabria. «È diventato uno strumento di prossimità soprattutto in zone locali come la Calabria, in zone territoriali dove si decentra la giustizia amministrativa con i suoi tribunali amministrativi – prosegue – e i numeri lo testimoniano: oltre 2.500 ricorsi l’anno in Calabria». (f.benincasa@corrierecal.it)
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