Ricerca e innovazione: la sfida di “Tech4you”. La Calabria scommette sul futuro e sui giovani
Presentati in Cittadella i risultati del progetto Pnrr realizzato dalle Università della Calabria insieme all’Università della Basilicata

CATANZARO Circa 1.400 giovani ricercatori coinvolti, 35 prototipi fisici, 38 piattaforme: sono questi i risultati del progetto “Tech4you”-Ecosistema dell’innovazione, progetto Pnrr promosso dal Ministero dell’Università e realizzato dalla tre Università della Calabria – Unical, Magna Graecia di Catanzaro e Mediterranea di Reggio – e dall’Università della Basilicata con il supporto del Cnr e di partner pubblici e privati di rango internazionale. Tre anni di lavoro per un progetto finanziato con oltre 120 milioni destinati al potenziamento della ricerca e alla creazione di piattaforme e progetti-pilota che possano avere significative ricadute sui territori in termini di crescita economica e di occupazione. Un progetto ambizioso i cui risultati sono stati presentati oggi in Cittadella in un incontro moderato dal giornalista del Corriere della Calabria, Danilo Monteleone. Risultati che rispondono alle sfide della modernità, sfide che riguardano anche la Calabria, come i cambiamenti climatici (con conseguenti rischi), l’ambiente, la lotta agli incendi, la lotta al dissesto idrogeologico, la biodiversità, digitalizzazione, identità territoriale, salvaguardia dei borghi, beni culturali, innovazione e salute.

Il progetto Tech4you
«Siamo qui – ha spiegato Maurizio Muzzupappa, presidente di Tech4you (nella foto in alto) – per capire come mettere a terra e concretizzare questi progetti e per far sì che possano portare benessere alla nostra regione. Le ricadute potenzialmente sono enormi, però è chiaro che l’università arriva fino ad un’evoluzione di questi progetti, ovviamente non abbiamo la competenza per poterli industrializzare. È chiaro che tutto questo adesso ha bisogno di un ulteriore investimento affinché questi prodotti diventino prodotti industrializzati. La politica puoi aiutare nel creare le condizioni per consentire di raggiungere questo obiettivo. L’importanza di questo progetto – ha rimarcato Muzzupappa – è stata poi il fatto che abbiamo imparato a lavorare in rete con gli altri partner mettendo insieme l’interdisciplinarietà dei saperi».
Gli interventi
A portare i saluti istituzionali, tra gli altri, il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro, che ha rimarcato come l’aspetto più rilevante di questo progetto è «il fatto che c’è una visione comune e una responsabilità condivisa tra tanti attori e tante eccellenze del territorio che hanno saputo fare rete. Tech4you, che ha avuto un primato nazionale, può essere una grande opportunità di sviluppo. Dobbiamo impegnaci tutti – istituzioni europee, nazionali, territoriali – per valorizzare il capitale umano che è un grande patrimonio per il futuro». Un contributo è arrivato anche dal presidente del Cnr, Andrea Lenzi, che ha osservato: «Ecosistema Tech4You mi ha positivamente appassionato perché è una infrastruttura di ricerca di ampio respiro. Penso soprattutto alle piattaforme sui temi dell’ambiente, della difesa del territorio che sono molto sensibili in tutt’Italia e soprattutto in regioni come la Calabria. La ricerca – ha aggiunto Lenzi – è uno strumento enorme di innovazione, non deve restare confinata asolo alle università ma deve essere comunicata costantemente alla cittadinanza e alla politica».

L’Europa in campo
Per l’europarlamentare Denis Nesci “Tech4you” «può avere un effetto moltiplicatore importante. Il nostro impegno, che è un dovere, è trattenere e dare opportunità ai tanti talenti che ha la Calabria, come dimostra questo progetto. Propongo di riprodurre questo evento anche a Bruxelles con l’obiettivo di valorizzare l’eccellenza calabrese». Secondo l’europarlamentare Giusi Princi «il progetto può diventare un modello fondamentale in questa congiuntura storica nella quale l’Europa deve rivedere le politiche di coesione puntando sugli ecosistemi avanzati e davvero impattanti sui territori. Un progetto importante perché è una risposta alle sfide importanti a cui sono chiamate regioni in transizione come Calabria e Basilicata».
Il ruolo di Fincalabra
A intervenire, tra gli altri, anche l’amministratore delegato di Fincalabra, Alessandro Zanfino, per il quale «oltre a un patto istituzionale quello che davvero può servire è un patto generazionale tra gli stakeholders, per far sì che le imprese possano cogliere i risultati di investimenti pubblici importanti come Tech4you e far sì che questi risultati aprano il mercato, perché questo significa produrre reddito e quindi occupazione e sviluppo. Il ruolo di Fincalabra – ha concluso Zanfino – può essere quello di aiutare a far incontrare mondo della ricerca e mondo delle imprese». (c. a.)
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