Affidamento da 140 mila euro a Cosenza, l’opposizione: «Caruso e i suoi presi con le mani nella marmellata»
I consiglieri di minoranza si dicono soddisfatti per la retromarcia: «Pronto l’esposto all’Anac. Un caso evidente di cattiva amministrazione»

COSENZA Si dicono «soddisfatti, ma non stupiti» i consiglieri comunali d’opposizione di Cosenza dopo la retromarcia del Comune sull’affidamento da 140 mila euro alla società campana Arcadia srl per la comunicazione istituzionale. «Una delibera che avrebbe dovuto garantire la pubblicazione di alcuni post sui social, integrando la già ridondante produzione dell’ufficio stampa, del portavoce e degli altri organi di comunicazione del Comune. L’amministrazione Caruso è stata presa con le “mani nella marmellata” grazie alla nostra denuncia. E tale era l’imbarazzo che, per la prima volta, non ci hanno nemmeno risposto come fanno usualmente. Un silenzio assordante che testimonia la gravità della situazione e la consapevolezza di trovarsi su un terreno molto scivoloso».
Pronti all’esposto all’Anac per illegittimità
Nella nota, firmata da Francesco Caruso, Francesco Cito, Giuseppe D’Ippolito, Alfredo Dodaro, Francesco Luberto, Ivana Lucanto, Antonio Ruffolo, Francesco Spadafora e Michelangelo Spataro, si legge: «Non si trattava solo di uno spreco di denaro pubblico, per quanto scandaloso. Avevamo avviato la procedure per denunciare all’Anac in quanto, a nostro parere, palesemente illegittima. Ci troviamo di fronte a un esempio evidente di ingerenza dell’amministrazione nell’aspetto gestionale, laddove la distinzione per legge delle competenze prevede che la politica fissi gli obiettivi e gli indirizzi mentre gli uffici procedano autonomamente con gli affidamenti, individuando le procedure di scelta dei contraenti. Invece, la Giunta comunale aveva individuato direttamente il soggetto economico (Arcadia srl di Sant’Agata de’ Goti), valutato favorevolmente la sua offerta e disposto un affidamento diretto sotto soglia. Una violazione macroscopica dei principi di separazione tra funzioni di indirizzo politico e funzioni di gestione amministrativa, sanciti dalla legge e dalla giurisprudenza consolidata».
«Caso manuale di cattiva amministrazione»
«L’affidamento diretto sotto soglia comunitaria – continuano – non può e non deve essere una scorciatoia per aggirare le regole di trasparenza e imparzialità. E soprattutto non può essere la Giunta a scegliere il contraente, valutarne l’offerta e disporre l’affidamento. Questo è compito esclusivo degli uffici dirigenziali, nell’ambito degli indirizzi stabiliti dagli organi politici. Quello che è accaduto con Arcadia è un caso da manuale di cattiva amministrazione, di confusione dei ruoli, di potenziale conflitto di interessi. Ora l’amministrazione cerca solo una strada per uscire da questa situazione spinosa. La revoca della delibera, motivata sulla carta con una pianta organica già adeguata e con la prospettiva di fine mandato, puzza lontano un miglio di retromarcia forzata dalle circostanze. Il clamore mediatico seguito alle nostre denunce e l’imbarazzo politico che ne è derivato hanno costretto Franz Caruso a fare marcia indietro. Cedere anche su questo sarebbe stato davvero troppo, persino per un’amministrazione abituata a forzare i limiti della legalità amministrativa.
«Una vittoria della trasparenza»
«Un’opposizione misurata, ma non disattenta né silente. Questa vicenda rappresenta l’ennesima dimostrazione di come l’amministrazione Caruso operi scelte opache, procedure discutibili, confusione tra politica e gestione, sprechi di denaro pubblico. L’ennesima dimostrazione di come il nostro ruolo di controllo e di denuncia sia fondamentale per riportare l’amministrazione sui binari della legalità. La revoca della delibera è una vittoria della trasparenza, della legalità, del controllo democratico. È la dimostrazione che le nostre denunce funzionano. Nessun merito può essere iscritto al Sindaco, che dovrebbe invece scusarsi e spiegare perché è stata adottata e cosa oggi è cambiato (forse alcuni rapporti di forza tra le varie anime che rappresentano la squadra di governo?). La nostra pressione politica applicata quotidianamente in comune con costante rigore può costringere l’amministrazione a fare marcia indietro quando tenta di forzare le regole, e ne siamo felici».
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