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il report sulle festività

«Ma quale Ponte? Trasporti fermi agli anni ’90, prezzi da lusso: il viaggio in Calabria è un privilegio» – I GRAFICI

L’indagine di Federconsumatori denuncia un sistema «obsoleto e classista»: rincari fino al 285% sotto Natale, offerte ferroviarie sotto il 45% a 20 giorni dalla partenza e biglietti che per tre adult…

Pubblicato il: 09/12/2025 – 11:27
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«Ma quale Ponte? Trasporti fermi agli anni ’90, prezzi da lusso: il viaggio in Calabria è un privilegio» – I GRAFICI

La consueta indagine di Federconsumatori Calabria sui costi dei viaggi durante le festività natalizie è stata sviluppata nel mentre i dati lstat confermano, ce ne fosse bisogno, le difficoltà di molte famiglie di pensionati e lavoratori a sostenere il carovita: le retribuzioni reali sono inferiori dell’8,8% rispetto a gennaio 2021, le vendite al dettaglio sono ferme (aumentano solo in valore ma non in quantità) e la produzione industriale scende a quota -1,2%.
In aggiunta i dati Censis evidenziano, tra il primo trimestre del 2011 e il primo trimestre del 2025, la diminuzione della ricchezza delle famiglie italiane in termini reali dell’8,5%, che il 43,2% dei pensionati aiuta economicamente figli, nipoti o parenti e il 78,5% degli italiani teme che, se si trovasse in condizione di non autosufficienza non potrebbe fare affidamento su servizi sanitari e assistenziali sempre più stretti tra tagli, disservizi e dai lunghi tempi di attesa.
Un quadro che pesa sull’andamento dei consumi e sulle condizioni di vita delle famiglie costrette a rinunce e sacrifici anche in occasione delle spese natalizie. Secondo l’Osservatorio Nazionale di Federconsumatori, aumenta del 7,4% la quota di cittadini che non faranno regali mentre a fine anno la riduzione del consumo di carne e pesce si attesterà a quota -16,9%, l’aumento della spesa presso i discount sale a +12,1% e sulle tavole delle feste le famiglie porteranno meno quantità e qualità (il 31% ridurrà di almeno un piatto il classico cenone).
Per il pranzo o la cena di Natale, la spesa media scende a 64 euro a persona, per un totale di 2,7 miliardi di euro (nel 2024 erano 3,5 miliardi di euro). L’aumento dei prezzi alimentari inciderà anche sui piatti tradizionali: secondo i dati Istat tra il 2021 e il 2025 i prezzi degli alimenti sono cresciuti del 25% circa, con punte superiori per prodotti vegetali (+30%) e latticini (+28%).
In Calabria le tredicesime sono arrivate per un totale di 949.237 lavoratori pubblici e privati (425.379 sul totale di 19,7 milioni) e pensionati (523.585 sul totale di 16,3 milioni). Gli accrediti di 13.me e bonus (per mamme e pensionati a basso reddito) è di 55,9 mld di euro complessive di cui 13,8 mld sarà eroso dal gettito Irpef. Al netto della tassazione alla fonte, nelle case degli italiani entreranno 42 mld di euro di cui la gran parte destinata a IMU, Tari, mutui, bollo auto, spese condominiali e altre spese a saldo dell’anno.
Per le festività di Natale, regali, pranzi e cene e viaggi, restano circa 10 mld di euro per i 36 milioni di pensionati e lavoratori per circa 278 euro ciascuno di media nazionale. Atteso che in Calabria il valore dei redditi da lavoro e delle pensioni è nettamente più basso della media nazionale, è nelle cose che i calabresi avranno badget natalizi ancora più ristretti per viaggi, regali e pranzi natalizi.
In questo scenario economico su cui grava anche il peso dell’Iva sui beni di prima necessità, si aggiunge il costo del viaggio davvero “esoso” per chi ha deciso di fare rientro in Calabria e di trascorrervi le festività natalizie: sono studenti, lavoratori, famiglie che si ricongiungono con genitori anziani, in altri casi, sono gli stessi genitori che raggiungono i propri figli residenti fuori regione. Sarà uno sforzo economico davvero gravoso, una voce di spesa per un nucleo familiare, ancor più che per singoli viaggiatori, che eroderà molto di più del valore di un’intera tredicesima.
Eppure, i costi del viaggio lievitano specularmente di anno in anno, in prossimità dei giorni di festa e per chi non ha potuto decidere la partenza con largo anticipo approfittato delle promozioni. Ma si sa, organizzare e decidere una partenza ha variabili non sempre sono prevedibili, compresa la certezza del badget dedicato alle feste, certamente limitato per la gran parte delle famiglie medie di pensionati o monoreddito.
D’altronde, le condizioni sociali della Calabria sono fotografate per ultimo dal Bilancio sociale Inps che evidenziano per il 2024 il 65% delle pensioni di meno di 1.000 euro mensili, il 44% dei lavoratori dipendenti con contratti part time, il PIL pro capite di 21.000 euro, la diminuzione dei contratti a tempo indeterminato e l’aumento di quelli a termine ed i giovani che continuano ad emigrare.
Secondo i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze relativi alle dichiarazioni dei redditi 2024 anno d’imposta 2023, la Calabria è la regione con il reddito pro capite più basso d’Italia: appena 17.064 euro.
Sono dati che mostrano il contesto dentro cui si calano le festività natalizie e l’incidenza del viaggio per molti calabresi di ritorno.

L’indagine di Federconsumatori sul costo del viaggio di Natale

L’indagine fornita in questi giorni dall’Osservatorio Nazionale di Federconsumatori (ONF) sul costo dei viaggi che per il Natale 2025 ha riscontrato, sulle tratte esaminate per treni aerei e bus, aumenti medi del 48% sulle tariffe ferroviarie, del 9% su quelle aeree e del 56% per quelle dei bus.
Per i viaggi verso la Calabria, nei rilevamenti di fine novembre e le 2 settimane di festività natalizie, l’ONF ha registrato aumenti considerevoli: un bus da Milano per Reggio Calabria, sotto le festività, costa il +285% rispetto al prezzo normalmente applicato; in treno, la tratta Torino-Reggio Calabria è quella che registra maggiori aumenti con +195% per l’andata e +81% per il ritorno; in aereo, su un Roma- Reggio Calabria si registrano aumenti dell’8% all’andata e del 25% al ritorno.
L’indagine di Federconsumatori Calabria, come ogni anno, ha ampliato l’indagine alla realtà regionale sulle offerte di viaggio di treni, aerei e bus simulando, nella prima settimana di dicembre, un viaggio di andata e ritorno programmato, con partenza il 20 dicembre 2025 e rientro dalla Calabria il 4 gennaio 2026, ma per un nucleo di 3 adulti per rendere ancora più evidente l’incidenza dei costi sui bilanci, per interi nuclei familiari.
Dalla mole di dati esaminati sulle diverse proposte di viaggio emerge come primo dato l’offerta limitata verso la Calabria nell’approssimarsi delle feste: Trenitalia presentava per il 20 dicembre verso la Calabria un’offerta inferiore al 45% e circa al 70% dalla Calabria (per il 4 gennaio); nella stessa settimana e per lo stesso giorno di andata (20 dicembre), ITALO segnava già il tutto esaurito; ancor più limitata l’offerta di voli, in particolare verso Crotone, città poco servita, a costi elevati (sino a 1.524 euro A/R in treno per 3 adulti) e con tempi di viaggio preistorici (sino a 16 h e 50 min. di solo andata); Milano, Torino, Genova, Torino, Bologna, Firenze e Roma le città di partenza prese in esame e Scalea, Paola, Cosenza, Lamezia Terme C., Crotone, Vibo Pizzo e Reggio Calabria C., le destinazioni calabresi.

Offerta viaggi in treno: l’aggressività delle politiche tariffarie scaricata sui viaggi di Natale

Emerge su tutto la lievitazione del costo dell’offerta di viaggio: secondo i dati Istat nel 2024 le tariffe ferroviarie sono salite nella media del 6,1% a cui si aggiungono gli aumenti tariffari del 2025. Ma la media nazionale di aumenti è superata dalla realtà dentro cui agiscono dinamiche algoritmiche aggressive sul costo del viaggio Nord-Sud che Federconsumatori denuncia da anni.
In meno di 15 giorni i rincari dal 16% al 77% sulla medesima proposta di viaggio si inseguono di giorno in giorno come in alcuni esempi che valgono però per tutte le tratte: Es. Freccia Milano C. per Reggio C. solo andata per 3 adulti, da 720 euro del 20 dicembre 2025 a 167,70 euro del 20 gennaio 2026 (+77%); Es. Freccia dal Milano C. per Crotone solo andata per 3 adulti, da 823,50 euro del 20 dicembre 2025 a 257,70 del 20 dicembre 2025 (+69%); Es. Freccia Milano C. per Lamezia T. C. solo andata per tre adulti, da 528 euro del 9 dicembre arriva a 657 euro del 20 dicembre (+ 20%); Es. Freccia Torino P.N. per Reggio C. solo andata per 3 adulti da 690 euro del 9 dicembre a 815,70 euro del 20 dicembre (+15%); Es. Freccia Milano C. per Vibo Pizzo solo andata per 3 adulti da 564 euro del 9 dicembre a 669 euro del 20 dicembre (+16%);
Si conferma così l’andamento di aumenti già registrati lo scorso anno con punte sino a circa il 100% per le stesse soluzioni di viaggio applicate in settimane diverse.
A fronte dei costi in treno ed aereo, è evidente che per un nucleo familiare di 3 componenti adulti, resta di maggior favore, nonostante i costi e gli aumenti su carburante e pedaggio autostradale, l’utilizzo della propria autovettura, come si evidenzia nei grafici 1, 2 e 3 per un viaggio A/R da Torino per Reggio Calabria, Lamezia Terme e Crotone, le 3 Città regionali con scalo aereo.

La presidente Federconsumatori Calabria Aps Mimma Iannello

«Da lungo tempo Governo e Regione – afferma la presidente Federconsumatori Calabria Aps Mimma Iannello – guardano al Ponte sullo Stretto come l’opera risolutiva del trasporto verso il Mezzogiorno presentandola persino come opera necessaria in caso di presunta violazione della sicurezza nazionale. Ebbene, sbandierare il progetto di Ponte sullo Stretto, peraltro bocciato più volte dalla Corte dei Conti, quando il sistema dei trasporti, da e verso la nostra regione, resta ancorato a tempi e costi sempre più insostenibili, è un bluff insopportabile per ogni persona di buon senso. Altro che tacciare i No-Ponte per contrari al progresso. Il vero limite al progresso è un sistema di offerte di viaggio verso la nostra regione divenuto sempre più classista e obsoleto e che mina le basi del diritto alla mobilità. Da anni si sta esasperando la corsa al rialzo dei prezzi dividendo i viaggiatori in categorie: viaggia in tempi ragionevoli e servizi confortevoli chi può permettersi di spendere con le frecce sino a 1.600 euro (A/R per 3 adulti) per un viaggio di andata e ritorno da Reggio Calabria a Torino.  Non ci stancheremo di denunciare le politiche tariffarie aggressive, opache e inique applicate dai principali vettori nazionali: in termini di quantità dell’offerta, di qualità del viaggio ormai relegato a spazi angusti e servizi igienici spesso carenti, o vincoli esasperanti al costo dei bagagli e con costi proibitivi che diventano un terno al lotto in prossimità delle feste natalizie quando migliaia di corregionali e turisti decidono partire per la Calabria. Quale nucleo familiare, esposto alle intemperie del carovita per beni e servizi può permettersi per le feste di sottrarre dal bilancio familiare sino 1.600 euro di biglietti di viaggio sapendo che le tredicesime, per chi ha la fortuna di percepirle, saranno erose dalle spese di fine anno ed a fatica riusciranno ad affrontare dignitosamente le incombenze minime natalizie? Le pratiche tariffarie rendono i costi del viaggiare un privilegio e un sistema indecifrabile che dietro algoritmi e leggi del mercato camuffano vere speculazioni. I consumatori possono adottare mille strategie per il risparmio e gli acquisti consapevoli o misure anti spreco ma ci sono soglie di aumento ingestibili e insostenibili.  Federconsumatori continuerà a sostenere ogni battaglia per contrastare l’economia di guerra imbarcata dal Governo, la perdita di potere di acquisto dei redditi da lavoro e pensione, il carovita, il peso fiscale e la tassazione delle 13.me ma anche, a segnalare i rincari tariffari all’AGCM, a Mr. Prezzi e ART per le opportune verifiche ed eventuali sanzioni contro fenomeni speculativi che pesano in maniera intollerabile sulle tasche dei cittadini. Resta ferma la denuncia verso le disattenzioni politiche regionali che omaggiano vettori di incentivi che non sempre si traducono in vantaggi concreti sui costi del viaggiare per i calabresi».

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