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Milan, ecco il nuovo ciclo. Napoli da corsa, Juve da ricostruire

Il Diavolo è in vetta alla classifica. Roma in crisi

Pubblicato il: 09/12/2025 – 9:16
di Nuccio De Simone
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Milan, ecco il nuovo ciclo. Napoli da corsa, Juve da ricostruire

Il Diavolo scaccia i fantasmi. Sotto di due goal, il Milan rimonta, vince ed è in cima al campionato. Vittima il Toro, avanti tutta con Vlasic e Zapata e indietro tutta con la rete di Rabiot e la grande serata di Pulisic, l’americano che fa sorridere Allegri.
Dunque, avviso ai naviganti : il nuovo ciclo del Milan è già iniziato.
Intanto due spallate a Spalletti. 2-1 Napoli, doppietta dell’attaccante danese Hojlund e nella sfida tra ex Conte mette in riga la Juve. Ritmo, gioco, pressione e gara ad alta velocità azzurra. Il goal di Yildiz è solo un’illusione. Ritrovare il passato per la Juve sarà come un percorso di crescita , fatto di alti e bassi e investimenti studiati da Dirigenti legittimati dalla storia e dal presente.
È netta ma difficile da comprendere l’involuzione della Roma. Due sconfitte consecutive, nessun goal, nervosismo, sterilità nel gioco e nella profondità. A Cagliari Gaetano segna, Celic si fa espellere e tutto diventa una realtà quasi virtuale per Gasperini. In una città multimediale, giorno dopo giorno, lo spettacolo spegne spesso i riflettori. La Roma rischia soprattutto questo, la critica compagna di viaggio. Nella nebbiolina del Meazza, ecco la partita migliore e la cima del campionato, ma solo per una notte. È L‘Inter di Chivu contro il Como. 4-0, aggressiva su ogni pallone e con la voglia matta di ritrovare sé stessa.


Lautaro vince la sfida argentina con Nico Paz poi è un monologo interista. La pazza Inter ha bisogno ora di continuità, tutto il resto non sarà noia ma una corsa verso il futuro.
Se la rivelazione Como crolla il profondo viola è un abisso. Il Sassuolo manda la Fiorentina all’inferno. Il nome della viola è Mandragora, un goal e titoli di coda. 3-1 al passivo e ancora una grande assente, la vittoria.
È proprio vero. Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Ma spesso le metafore non appartengono al calcio.

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