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Riabilitazione, sport e autonomia: storie di rinascita al Centro Inail di Lamezia – VIDEO

«Gestiti 176 pazienti negli ultimi due anni»

Pubblicato il: 17/12/2025 – 15:12
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Riabilitazione, sport e autonomia: storie di rinascita al Centro Inail di Lamezia – VIDEO

LAMEZIA TERME Da poco più di quattro anni rappresenta un appuntamento fondamentale inserito a pieno titolo nelle attività istituzionali. Parliamo del Centro protesi Inail di Lamezia Terme che, anche quest’anno, ha organizzato l’Open day: un’occasione per tracciare un bilancio dell’ultimo periodo e delle attività portate a termine, in particolare nell’ambito sportivo e della riabilitazione.

Nel centro, situato nell’area industriale di Lamezia Terme, «è presente lo sportello del Comitato italiano paralimpico e per l’avviamento allo sport, perché lo sport è parte integrante del percorso di recupero della mobilità di ogni assistito», spiega ai nostri microfoni Maria Rossella Frangella, responsabile amministrativa del Centro protesi di Lamezia. Lo sport, dunque, come strumento fondamentale per un recupero migliore e più rapido.

Nell’ultimo anno sono stati 176 i ricoveri gestiti. «Si tratta di casi ovviamente complessi – sottolinea Frangella – cioè ricoveri che si concludono con una protesizzazione. Le persone riacquistano autonomia e mobilità, ma attraversano varie tappe di riabilitazione e di addestramento all’uso della protesi, che non è affatto scontato». Anche perché quelle messe a disposizione dei pazienti «sono protesi di alta tecnologia e il centro utilizza sempre di più i progressi tecnologici proprio per favorire una riabilitazione e un utilizzo il più possibile efficiente ed efficace». Un centro ormai “storico” e fondamentale non solo per la Calabria. «Abbiamo 15 tecnici ortopedici che assistono i pazienti sotto ogni profilo», racconta ancora Frangella. «I pazienti li vediamo felici: ci sono anche due bambini in cura da noi e li vediamo sgambettare. Sono quelli che rispondono meglio all’applicazione delle protesi e in tempi spesso più rapidi. Le persone escono da qui solo quando hanno riacquistato l’autonomia, che è il bene più prezioso». (redazione@corrierecal.it)

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