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dal 19 al MArRC

Gianni Versace torna a casa e la Magna Grecia diventa moda

Nel trentennale della scomparsa, Reggio Calabria celebra il figlio più illustre con una mostra che lega moda, archeologia, memoria e identità

Pubblicato il: 18/12/2025 – 13:50
di Paola Suraci
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Gianni Versace torna a casa e la Magna Grecia diventa moda

REGGIO CALABRIA Reggio Calabria riabbraccia uno dei suoi figli più celebri e lo fa nel luogo dove la storia diventa memoria viva. Al Museo Archeologico Nazionale si è aperta in anteprima stampa “Gianni Versace. Terra Mater. Magna Graecia Roots Tribute”, una mostra che va oltre l’esposizione per trasformarsi in un racconto identitario, profondo, carico di simboli. Un viaggio potente dentro l’universo creativo di Gianni Versace, nel trentennale della sua scomparsa, che riporta la moda alle sue radici più antiche.
Dal 19 dicembre 2025 al 19 aprile 2026, il MArRC diventa spazio di dialogo tra epoche, linguaggi e visioni. Oltre 400 pezzi ricostruiscono il percorso di uno stilista che ha saputo trasformare la classicità in un alfabeto visivo contemporaneo e universale.
Curata da Sabina Albano e Fabrizio Sudano, l’esposizione nasce come un ritorno alle origini: la Calabria, la Magna Grecia, la cultura classica che ha nutrito l’immaginario di Versace fin dagli inizi. Una scelta tutt’altro che simbolica, che assume un valore ancora più forte all’interno di uno dei musei archeologici più importanti d’Italia. Il titolo Terra Mater non allude a una nostalgia archeologica, né a un Sud idealizzato. Evoca piuttosto una materia originaria: una terra che genera, resiste, trasmette. È la Calabria aspra e fertile, non addomesticata, che affiora tra simboli, linee e colori. In questo contesto, Gianni Versace non appare come un marchio globale, ma come il risultato di una continuità profonda tra corpo, mito e territorio.
La mostra si sviluppa attraverso sezioni tematiche – Città Madre, Visioni del Sud, Codice Versace, la ricostruzione dello studio creativo e il nucleo dedicato ai bozzetti per il teatro e il balletto – e riunisce oltre 400 elementi tra abiti, accessori, oggetti della Home Collection e materiali d’archivio. Ogni sala non spiega, ma suggerisce e diventa una tappa della visione creativa dello stilista. Non illustra, ma mette in relazione.

L’allestimento e i reperti archeologici

L’allestimento mette in dialogo i capi e gli accessori di Versace con una selezione di reperti archeologici della Magna Grecia e della Calabria protostorica, romana, tardo antica e bizantina: ceramiche figurate, ornamenti, affreschi, decorazioni architettoniche e sculture svelano le matrici culturali di un’estetica che ha reso iconici simboli come il Meandro e la Medusa. Tra i reperti più significativi, la lastra in stucco proveniente dalla chiesa di Santa Maria Theotokos di Terreti (RC), risalente al XI secolo d.C. che torna ad essere esposta dopo più di 15 anni, i frammenti di affresco con figure di pesci dalle Terme Romane di Reggio Calabria, del I-II secolo d.C., nuovamente visibili dopo un accurato intervento di restauro e una statuetta femminile in terracotta, con lunga veste e mantello, proveniente da Rosarno (RC). L’allestimento è arricchito da reperti provenienti dal Museo Archeologico Nazionale della Siritide di Policoro (MT), tra cui un’antefissa con volto di Medusa e una Pelike (vaso per contenere liquidi) a figure rosse, entrambe di IV secolo a.C., eccezionalmente esposti a Reggio Calabria come frutto di una sinergica collaborazione tra luoghi e istituti della cultura. A sottolineare il senso profondo del progetto è Fabrizio Sudano, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria e curatore della mostra: «Con questa mostra abbiamo voluto riportare Gianni Versace alle sue radici, restituendo il dialogo profondo che la sua visione creativa ha sempre intrattenuto con la storia e con l’identità culturale della Calabria».

«Il MArRC ha realizzato questo progetto – continua Sudano – come un ponte simbolico tra antico e contemporaneo: da un lato le collezioni del Museo reggino, che ospita i Bronzi di Riace e numerose testimonianze figurative della Magna Grecia; dall’altro l’immaginario di uno stilista che ha saputo trasformare quei riferimenti in un linguaggio estetico riconosciuto in tutto il mondo. La forza di questa esposizione risiede nel mostrare come la classicità non sia un patrimonio immobile, bensì una riserva inesauribile di significati che continua a ispirare l’arte e la creatività contemporanea. Siamo orgogliosi di presentare un percorso che intreccia memoria, identità e innovazione, offrendo alla comunità e ai visitatori uno sguardo nuovo sul legame tra il nostro territorio e uno dei suoi figli più illustri».
Partner dell’iniziativa, oltre a Ministero della Cultura, Città Metropolitana, Comune e Calabria Film Commission, è Atam, la società metropolitana di trasporto pubblico che ha serigrafato un proprio mezzo per rilanciare l’iniziativa e sottolineare la grandezza di Gianni Versace.
Sabina Albano, curatrice della mostra, ha rimarcato il valore simbolico e culturale di inserire il linguaggio della moda all’interno di uno spazio denso di memoria come il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, sottolineando come questo dialogo ampli la lettura del presente attraverso le tracce del passato:
«Per me è davvero importante poter portare la moda all’interno di un museo come questo. La moda non è solo un elemento effimero, è un veicolo culturale con cui possiamo conoscere e studiare il presente e il passato. Proprio come i reperti archeologici, la moda può raccontare una storia, una storia che affonda le radici nel nostro territorio».
Albano ha chiarito come il cuore dell’esposizione sia il legame profondo tra l’immaginario creativo di Gianni Versace e la sua terra d’origine, la Calabria, un rapporto mai scisso dalla passione dello stilista per la cultura classica, che ha costantemente alimentato la sua ricerca estetica.
«Gianni Versace è un figlio di questa terra, le sue radici culturali affondano nella Magna Grecia. Il suo lavoro ha portato avanti il tributo a queste radici, non in modo produttivo, ma come un amplificatore del racconto che ognuno di noi porta con sé».
Secondo la curatrice, la forza della moda di Versace risiede proprio nella capacità di rielaborare simboli e iconografie dell’antichità, dando vita a un linguaggio originale in cui archetipi classici e sensibilità contemporanea convivono in un confronto costante.
L’intero percorso espositivo è stato concepito come un attraversamento della storia e dell’universo culturale dello stilista, in cui ogni ambiente corrisponde a una diversa chiave di lettura della sua opera.
«Abbiamo creato delle ‘stanze di pensiero’ in cui, da un lato, c’è la città madre, simbolo della sua origine; dall’altro, il codice del sacerdocio, che richiama l’immagine di una cultura antica e sacra che pervade le sue creazioni».

Il Museo delle culture del Mediterraneo porterà il nome di Versace

Poi arriva l’annuncio del sindaco Giuseppe Falcomatà: «Il Museo delle Culture del Mediterraneo, progettato dall’archistar Zaha Hadid ed in fase di realizzazione, porterà il nome di Gianni Versace».
«Celebrare Gianni Versace a quasi 80 anni dalla sua nascita – ha detto Falcomatà – significa rendere onore ad una parte importante della storia della nostra città. E’ un riconoscimento a chi ha tradotto, in immagini e simboli, la grandezza dell’esistenza trimillenaria di Reggio Calabria. Oltretutto, questo evento è l’occasione per riportare alla luce, alla conoscenza e alla piena godibilità del grande pubblico anche altri pezzi di identità reggina come la lastra in stucco della chiesa di Santa Maria in Theotokos di Terreti, esempi che raccontano quello che il territorio ha prodotto in termini culturali e artistici».
La mostra dedicata a Gianni Versace, per il sindaco Giuseppe Falcomatà, «deve essere l’occasione per ricordarci quanto il nostro futuro debba essere costruito partendo da chi è riuscito a fare grande la nostra Reggio».
«Per questo – ha concluso – il Museo delle Culture del Mediterraneo, in accordo con la famiglia, verrà intitolato a Gianni Versace. Credo che questo sia il più grande investimento nell’avvenire della città che si lega a una persona che, ancora oggi, fa scuola nel mondo sul piano della cultura, dello stile e dell’arte».
Anche Anton Giulio Grande, Presidente della Calabria Film Commission, ha sottolineato il respiro internazionale dell’iniziativa: «Plaudo all’iniziativa che si tiene in un luogo di cultura internazionale qual è il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. Per di più nella città natale di Gianni Versace, sua sublime fonte ispirazione, con la Medusa simbolo della maison; così attraverso il suo genio creativo Gianni Versace l’ha portata nel mondo rendendola eterna».

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