«Occhiuto pensa alla sua corrente in Forza Italia e presenta un bilancio timido»
La capogruppo M5S alla Regione Scutellà critica la manovra della Giunta

REGGIO CALABRIA «Il Presidente Occhiuto preferisce pensare alle proprie ambizioni politiche anziché concentrarsi sul Bilancio. Addirittura approfitta di interventi tv per festeggiare la creazione della sua corrente di partito mentre sanità, trasporti e Tfr vengono trascurati». Così Elisa Scutellà, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, sul bilancio di previsione 2026-2028 presentato dalla Giunta regionale. «Ci troviamo davanti a un bilancio timido, politicamente povero di visione. Non è un documento di scelte strategiche, bensì un atto di amministrazione vincolata, che fotografa una Calabria che si regge su trasferimenti statali e fondi europei utilizzati senza una pianificazione efficace per promuovere sviluppo, occupazione e riduzione delle disuguaglianze. I margini di autonomia sono quasi inesistenti. La manovra da circa 7,4 miliardi di euro nasconde una verità scomoda: tolte sanità e spese obbligatorie, alla Regione resta pochissimo spazio per decidere davvero del proprio futuro. Oltre il 60% del bilancio, circa 4,5 miliardi, è assorbito dal comparto sanitario, ma questo non si traduce in servizi adeguati. Un paziente su quattro è costretto a curarsi fuori regione, la prevenzione è ai minimi storici e interi reparti soffrono carenze strutturali e di personale. Senza contare le criticità gravissime emerse nelle ultime settimane sulla disponibilità di farmaci salvavita per pazienti oncologici e trapiantati». Sul fronte dei trasporti, la capogruppo Scutellá interroga l’assessore Gallo: «Si annunciano investimenti miliardari, ma sul territorio i cittadini non vedono risultati. La mobilità sulla costa jonica resta lenta e inadeguata, le aree interne continuano a essere isolate. Scelte come la Bretella di Sibari e l’esclusione del Nodo di Tarsia dimostrano una visione che non ascolta i territori e non riduce i divari». «Turismo e aree interne – prosegue la consigliera – ricevono risorse marginali, mentre opere pubbliche fondamentali restano bloccate. Il caso del ponte di Longobucco, a oltre due anni dal crollo, è il simbolo di un entroterra abbandonato, fatto di promesse e passerelle senza risposte concrete». Infine, l’allarme sull’autonomia differenziata: «Questo bilancio dimostra quanto la Calabria sia fragile e dipendente da risorse esterne. In queste condizioni, l’autonomia differenziata sarebbe una condanna, non un’opportunità. Non possiamo accettare un modello che accentua le disuguaglianze tra territori». «La Calabria – conclude Scutellà – non ha bisogno solo di conti in ordine, ma di politiche coraggiose, capaci di ridare servizi, diritti e prospettive di sviluppo. Mentre il Presidente pensa alla sua corrente nei salotti del potere, noi continuiamo a batterci per i bisogni reali dei calabresi».
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