Giovani e periferie, in Calabria dispersione scolastica superiore al 10%
Il 12,3% di famiglie in cui vivono under 18 si sono trovate in povertà assoluta

ROMA Il 12,3% di famiglie in cui vivono minori di 18 anni si sono trovate in povertà assoluta nel 2024. La quota sale al 16,1% dei nuclei con minori nei comuni centro di area metropolitana. Diversi indicatori sono convergenti nel mostrare una maggiore criticità per i più giovani nelle città.
Ad esempio, nonostante per la prima volta sia scesa sotto la soglia del 10% la quota di giovani che hanno lasciato la scuola prima del diploma o di una qualifica, la situazione appare peggiore nelle città. Rispetto alla media nazionale del 9,8%, l’incidenza massima si raggiunge infatti nelle aree urbane densamente popolate dove sfiora l’11%.
I fenomeni di dispersione scolastica, tanto espliciti (l’abbandono vero e proprio) quanto impliciti (le basse competenze) riguardano soprattutto alcune aree geografiche e sociali. Gli studenti di quinta che hanno alle spalle una famiglia con status socio-economico-culturale inferiore alla media si trovano in dispersione implicita nel 9,8% dei casi, una frequenza quasi doppia rispetto ai coetanei più avvantaggiati (5,3%). In terza media, prima che gli effetti dell’abbandono scolastico vero e proprio si facciano sentire (eliminando dalla statistica gli studenti più svantaggiati), il contrasto risulta ancora più stridente: 13,4% di alunni in dispersione implicita tra i meno avvantaggiati, 6% tra i coetanei con famiglie più benestanti. Sono i numeri riportati in un report a cura di Openpolis.
In alcune in regioni la quota di ragazze e ragazzi in dispersione implicita supera ampiamente il 10% alla fine delle superiori: tra queste Campania (17,6%), Sardegna (15,9%), Sicilia (12,1%) e Calabria (11,6%). Si tratta delle regioni che, pur nel miglioramento degli ultimi anni sull’abbandono scolastico, restano anche tra le più colpite dalla parte “esplicita” del fenomeno.