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“collaborazione” istituzionale

Trasporti, Pnrr, lavoro, welfare. Quando lo Stato viene incontro alla Regione

Nelle casse della Cittadella diverse assegnazioni dal livello centrale, anche se in genere si tratta di risorse che hanno un vincolo di destinazione

Pubblicato il: 20/12/2025 – 19:46
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Trasporti, Pnrr, lavoro, welfare. Quando lo Stato viene incontro alla Regione

CATANZARO Prende e dà, anche se quando dà poi è lui che decide cosa farne… Per le casse della Regione lo Stato non è solo un “nemico” o un motivo di sacrificio (con gli ormai consolidati ed esosi “contributi di finanza pubblica”), ma per alcuni aspetti è anche un prezioso aiuto, destinando al bilancio regionale risorse che fanno comodo, anche se si tratta di risorse che la Cittadella non può gestire liberamente perché sono finalizzate a obiettivi predeterminati, dal Tpl al precariato, dal welfare al Pnrr giusto per fare degli esempi. Sono dunque assegnazioni da parte dello Stato che entrano nel capitolo entrate del Bilancio della Regione ma con un vincolo di destinazione. Una parte di queste risorse – si legge nella relazione al Bilancio approvato giovedì in Consiglio regionale – «riguarda le residuali entrate provenienti dall’Ue o dal Fondo di rotazione destinate all’attuazione dei Programmi operativi regionali e del Pac 2014-20, come rimodulato, mentre una quota più rilevante afferisce al Fondo Sviluppo e Coesione. Emerge chiaramente come le previsioni relative a tali programmi, soprattutto per le annualità successive al 2025, scontino il mancato inserimento in bilancio, se non per importi limitati rispetto a quelli previsti complessivamente, delle risorse afferenti il Pr Calabria 2021-27 e il Fsc 2021-27».

Le entrate principali

Le altre voci con vincolo di destinazione di una certa rilevanza sono poi – si  legge nei documenti contabili della Regione – «215,06 milioni di euro circa del Fondo nazionale per il trasporto pubblico locale, cui si aggiungono ulteriori 37,9 milioni di euro nel triennio per la realizzazione di investimenti; 120 milioni di euro nel 2026 per gli interventi di difesa del suolo e tutela del patrimonio idraulico forestale; 30 milioni di euro circa del Fondo per le non autosufficienze nel 2026, importo che cresce nel 2027 a 31,7 milioni di euro;  32,3 milioni di euro complessivi nel biennio 26-27 del Fondo nazionale per le politiche sociali; 35,1 milioni di euro distribuiti nelle tre annualità 26-28 per la stabilizzazione degli Lsu-Lpu; 44 milioni di euro annui destinati ai Centri per l’impiego; 272 milioni di euro circa nell’annualità 2026 per la realizzazione di interventi previsti nell’ambito del Pnrr, in gran parte destinati all’acquisto di materiale rotabile ed autobus di nuova generazione (180,7 milioni di euro), al programma per la garanzia occupazionale dei lavoratori denominato ”Gol” (euro 61,2 milioni di euro), ad investimenti nel settore della riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica (17,1 milioni di euro), alla Ciclovia della Magna Graecia (6,2 milioni di euro), alla bonifica dei siti orfani (1,6 milioni di euro nel biennio), al rafforzamento dell’agro sistema irriguo (1,4 milioni di euro); 10 milioni di euro per ciascuno degli anni ricompresi nel triennio per la completa stabilizzazione del personale in servizio presso Arpal che ha già prestato attività lavorativa presso la Regione». Secondo quanto emerge da una tabella allegata al Bilancio (in alto), per il 2026 questi “contributi” dalle Stato si aggirano su 1,9 miliardi, ma poi nel 2027 scendono a poco più di un miliardo e nel 2028 a poco più d 600 milioni.  Insomma, lo Stato ogni tanto dà anche una mano alla Regione, ma giusto un po’, visto che poi obbliga la Cittadella a contribuire agli equilibri di finanza pubblica con un “balzello” che ogni anno diventa sempre più consistente (quest’anno si aggira intorno a 50 milioni). (a. c.)

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