Consorzio di bonifica, Giovinazzo: «La Calabria costruisce un modello di gestione dell’acqua»
Il commissario fa il punto dell’attività e dei progetti futuri. L’assessore Gallo: «Migliorano i servizi per l’agricoltura»

CATANZARO «Abbiamo avviato un lavoro organizzativo importante, volto alla costruzione di un modello che dovrà trovare applicazione negli anni. Grazie alla professionalità delle maestranze sono state realizzate attività fondamentali: abbiamo ripulito canali che non venivano manutenuti dalla loro costruzione e svolto ciò che la bonifica deve fare, cioè portare l’acqua dove serve e toglierla dove è in eccesso». Lo ha detto il commissario del Consorzio unico di bonifica, Giacomo Giovinazzo, illustrando in una conferenza stampa alla Cittadella il bilancio dell’ente per il 2025 e i progetti per il futuro. All’incontro hanno partecipato anche il presidente della Regione Roberto Occhiuto e l’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo: presenti anche i dg del Dipartimento Ambiente della Regione, Salvatore Siviglia, e dell’Uoa Forestazione, Mimmo Pallaria.
Il punto
«Stiamo affrontando con intelligenza anche il cambiamento climatico, che _ ha aggiunto Giovinazzo – impone una nuova gestione della risorsa idrica. Lo stiamo facendo attraverso investimenti significativi: fondi Pnrr e altri interventi per circa 400 milioni di euro complessivi, di cui circa 100 milioni realizzati dai nuovi consorzi, oltre a lavori ereditati dal passato. In questi due anni abbiamo qualificato la stazione appaltante del Consorzio e riorganizzato la struttura interna. Tutto questo è stato possibile grazie al supporto del presidente Occhiuto, dell’assessore Gallo e dell’intera Giunta regionale. L’obiettivo è costruire un modello che restituisca valore agli agricoltori. Restano alcune criticità finanziarie, che stiamo risolvendo, ma le riforme richiedono tempo: vanno alimentate e accompagnate con nuovi strumenti e visione». Giovinazzo si è detto «particolarmente orgoglioso di aver portato a termine una gara che ha consentito l’acquisto di nuovi mezzi: sono state consegnate sei trince grazie ai fondi Fsc messi a disposizione dalla Regione. La progettualità che stiamo sviluppando nasce prevalentemente all’interno del Consorzio e introduce un nuovo paradigma nella gestione dell’acqua: un’acqua misurata e quindi pagata. Questo è un passaggio fondamentale che, grazie anche al supporto delle organizzazioni professionali e dei sindacati, stiamo cercando di far comprendere agli agricoltori».

I programmi per il 2026
«Guardando al 2026 – ha sostenuto Giovinazzo – stiamo predisponendo progetti per il nuovo Pnisi, con particolare attenzione agli invasi. Diventa infatti essenziale trattenere l’acqua che oggi dalla montagna arriva direttamente al mare. Stiamo quindi candidando interventi di riqualificazione di invasi esistenti e di miglioramento delle canalizzazioni, all’interno di una visione integrata della risorsa idrica: acqua per l’agricoltura, per l’uso potabile e per il settore industriale. In questo quadro si inserisce anche un progetto pilota di recupero delle acque reflue, con riutilizzo a fini agricoli dopo trattamento terziario, finanziato con fondi Fsc».
Evasione e riscossione
«Sul fronte della riscossione – ha proseguito Giovinazzo – nel 2024 abbiamo raggiunto l’85%, un risultato mai ottenuto prima. Per il 2025 siamo già al 53% e la riscossione è ancora in corso. Parallelamente, stiamo lavorando sul contrasto agli allacci abusivi: attraverso squadre di controllo individuiamo le situazioni irregolari e accompagniamo alla regolarizzazione. Non vogliamo fare gli sceriffi, ma – ha rimarcato il commissario del Consorzio unico di bonifica – è necessario far comprendere che l’acqua è un bene che va pagato». Quanto alla situazione delle liquidazioni degli ormai ex Consorzi, Giovinazzo ha osservato: «Non entro nel merito del lavoro dei liquidatori. Posso però dire che, grazie alla bontà della legge e al lavoro dell’ufficio legale, il nuovo Consorzio è uscito vincitore da diversi contenziosi in cui era stato citato come prosecuzione dei vecchi Consorzi. È stato fondamentale mantenere una netta separazione tra il nuovo e il vecchio, perché altrimenti il nuovo Consorzio non avrebbe avuto possibilità di sopravvivere».
L’intervento di Gallo
A sua volta, l’assessore Gallo ha evidenziato: «Mille difficoltà, mille problematiche ereditate, ma tanta passione da parte del commissario Giovinazzo, tanta attenzione da parte della Regione con cospicui finanziamenti, tanto impegno da parte dei lavoratori, una buona risposta da parte delle organizzazioni professionali e delle organizzazioni agricole. Credo che si cominci a delineare il nuovo Consorzio di bonifica, soprattutto per servizi migliori nel settore agricolo, acqua agli agricoltori d’estate e minori esondazioni d’inverno a causa dei cambiamenti climatici con una migliore manutenzione delle reti». (a. c.)
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