“Dalla ripartenza alla corsa”: una «strategia politica decennale» per la Calabria
Il Piano programmatico della Regione, contenuto nel Defr, traccia le linee del futuro. Il ruolo delle “multiutilty”

CATANZARO Una «strategia politica decennale “Calabria 2021/2030”». Parte da questo assunto il Piano programmatico della Regione Calabria contenuto nei documenti di bilancio approvati nei giorni scorsi. Nel Defr, che “fotografa” la Calabria, la Giunta regionale guidata dal presidente Roberto Occhiuto traccia non solo un quadro finanziario dell’ente ma anche le linee future, una sorta di “agenda strategica”.
“Dalla ripartenza alla corsa”
Le linee dell’Occhiuto Bis, verrebbe da dire in estrema sintesi. «Se durante il primo mandato sono state “riparate” le fondamenta dell’edificio regionale, il secondo mandato, inaugurato da una storica riconferma elettorale, ha l’obiettivo di elevare la struttura, rendendola competitiva su scala euro-mediterranea. Il quadriennio precedente – si legge nel documento della Giunta – è servito a riaccendere i motori di una Regione ferma e a rompere un immobilismo decennale, oggi l’obiettivo è portare la Calabria a “correre“, consolidando un rovesciamento di paradigma che vede il territorio non più spettatore passivo ma attore credibile sui tavoli nazionali ed europei».

“La fine dell’assistenzialismo”
Nel capitolo del Defr dedicato al Piano programmatico ci si sofferma sulla «visione politica», che si basa su «un assunto fondamentale: la fine dell’isolamento e dell’assistenzialismo. La Calabria non necessita più di sussidi a pioggia, che in passato hanno drogato l’economia senza creare sviluppo, ma di investimenti mirati su infrastrutture materiali e immateriali capaci di liberare le energie inespresse del territorio. La copertura degli interventi – specifica la Giunta – è garantita da un mix di fonti: Bilancio regionale, Pnrr, Fsc (Fondo Sviluppo e Coesione), fondi ministeriali e partenariati (Bei)». Nelle tabelle allegate al Documento si citano “progetti chiave” e fonti di finanziamento: a esempio, i 3,8 miliardi per la Statale 106, i 2 miliardi per l’Alta Velocità (Rfi-fondi nazionali) le Politiche attive del lavoro (Padel-226 milioni da fondi Ue).

Le “multiutilty”
La “corsa” auspicata come obiettivo passa necessariamente dalla nuova governance delle “Multiutility” regionali. «Il triennio 2026-2028 – osserva la Giunta nel Defr – vedrà la piena maturazione della riforma della governance avviata nella precedente legislatura. La Regione ha superato la frammentazione gestionale attraverso la creazione di enti unici forti, capaci di dialogare alla pari con i grandi player nazionali». Nel dettaglio, le “Multiutility” e il loro futuro. «Arrical (Autorità Rifiuti e Risorse Idriche della Calabria): Uscita dalla fase di start-up, l’autorità gestirà a regime il piano d’ambito, superando definitivamente le gestioni comunali parcellizzate che hanno causato debiti e disservizi. Azienda Zero: Diventa il cervello amministrativo e contabile della sanità regionale, centralizzando acquisti e concorsi per garantire trasparenza ed economie di scala. Arpal e Arsai: Le nuove agenzie per il lavoro e per lo sviluppo delle aree industriali saranno il braccio operativo per incrociare domanda e offerta di lavoro e per rendere le zone Zes attrattive per gli investitori esteri. Consorzio unico di Bonifica e Riforma forestale Un passaggio cruciale della azione riformatrice ha riguardato il settore agricolo e forestale. Dopo aver assunto la forte decisione di liquidare gli undici Consorzi di bonifica, enti spesso inefficienti e gravati da debiti, si è istituito al loro posto un unico Consorzio regionale. Questo nuovo ente nasce per garantire servizi reali agli agricoltori, trasparenza gestionale ed efficienza operativa. Parallelamente, è stata risanata e riorganizzata Calabria Verde, trasformandola da carrozzone problematico a braccio operativo essenziale per la sorveglianza idraulica e la cura dei boschi. L’approvazione dei bilanci pregressi e del Contratto integrativo regionale (fermo dal 2011) ha restituito dignità ai lavoratori e funzionalità all’ente. Nel triennio di riferimento, la Regione porterà a compimento il risanamento delle società partecipate e la valorizzazione del patrimonio immobiliare, trasformandolo da costo di gestione a leva per lo sviluppo turistico e sociale». (a. cant.) (1-Continua)
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