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le prime indicazioni

Spesa alimentare a dicembre, Cosenza e Reggio Calabria guidano la classifica

Confartigianato stima un giro d’affari rilevante, ma i commercianti segnalano cautela

Pubblicato il: 23/12/2025 – 11:45
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Spesa alimentare a dicembre, Cosenza e Reggio Calabria guidano la classifica

CATANZARO Le famiglie calabresi, nel mese di dicembre, destinano ai prodotti alimentari e alle bevande una spesa stimata in 565 milioni di euro, pari al 3,2% della spesa nazionale. Le festività incidono in modo significativo sulle abitudini di consumo: considerando il triennio 2022-2024, a dicembre si concentra il 10% delle vendite annuali di prodotti alimentari, con un valore superiore del 21,6% rispetto alla media degli altri mesi dell’anno. In questo contesto, emerge dall’analisi dell’Osservatorio Mpi di Confartigianato Imprese Calabria, nella regione l’artigianato alimentare è un comparto «che unisce tradizione, qualità e capacità di stare sui mercati» e rappresenta «un settore solido, diffuso e in crescita».
A livello provinciale, la spesa si distribuisce con 213 milioni di euro a Cosenza, 154 milioni a Reggio Calabria, 104 milioni a Catanzaro, 49 milioni a Crotone e 45 milioni a Vibo Valentia, a testimonianza di un impatto diffuso sull’intero territorio regionale. Sul versante produttivo, l’artigianato dei settori alimentare, bevande e ristorazione (Ateco 10, 11 e 56) conta in Calabria 2.694 imprese artigiane attive, che occupano 8.503 addetti. Il comparto rappresenta l’11,6% del totale delle imprese artigiane regionali – seconda incidenza più elevata a livello nazionale – e il 16,5% degli addetti dell’artigianato. Ancora più significativo, emerge dall’analisi, il dato sull’incidenza occupazionale: gli addetti dell’artigianato alimentare, delle bevande e della ristorazione rappresentano il 2,9% del totale degli addetti dell’economia regionale, valore che colloca la Calabria al primo posto in Italia, ben al di sopra della media nazionale (1,3%). Picchi particolarmente elevati si registrano nelle province di Reggio Calabria e Vibo Valentia. Dal punto di vista economico, prosegue l’analisi, l’andamento del fatturato conferma la vitalità del settore. Nei primi nove mesi del 2025, a livello nazionale, il fatturato dell’alimentare cresce del 5,4% su base annua, a fronte della sostanziale stagnazione della manifattura complessiva. Incrociando i dati di fatturato per addetto e occupazione, si stima che in Calabria l’artigianato dell’alimentare, delle bevande e della ristorazione generi nel 2025 un fatturato complessivo di 517 milioni di euro, pari all’1,6% del totale nazionale, con valori più elevati nelle province di Reggio Calabria (188 milioni di euro) e Cosenza (159 milioni di euro). Particolarmente rilevante è il contributo del comparto all’export regionale. Nei dodici mesi tra luglio 2024 e giugno 2025, le esportazioni calabresi di alimentari e bevande raggiungono 391 milioni di euro, incidendo per il 44,9% sull’export manifatturiero regionale, la quota più alta registrata tra tutte le regioni italiane. Nel primo semestre del 2025 la Calabria segna una crescita delle esportazioni del comparto pari al +8,6%, collocandosi tra le regioni con la dinamica più positiva. Spiccano le performance delle province di Vibo Valentia (+33,9%), quinta a livello nazionale, e Reggio Calabria (+16,2%). A rafforzare la competitività dell’artigianato alimentare calabrese contribuisce anche l’elevata qualità delle produzioni. La regione conta 21 prodotti agroalimentari riconosciuti dall’Unione europea con marchio DOP e IGP e 270 Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT), che custodiscono tecniche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo. Un patrimonio che rappresenta un elemento distintivo del Made in Calabria e un fattore chiave di attrattività sui mercati.

I primi dati: consumi in frenata

Le prime indicazioni che trapelano dai commercianti sulla corsa ai regali di Natale indicano dati meno esaltanti rispetto agli anni precedenti e una maggiore parsimonia da parte degli avventori. Gli acquisti ci sono, evidenziano gli esercenti, ma è sceso il budget di spesa. In questo contesto, restano trainanti i settori dell’elettronica e dell’abbigliamento che si confermano tra le scelte principali per i regali a parenti e amici. Per un bilancio definitivo occorrerà attendere la fine di queste festività, concretizzando le previsioni in numeri certi in un contesto economico che segna, comunque, una fase di stallo anche fuori dal periodo festivo.

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