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taglio ai fondi

Meno risorse per l’innovazione farmaceutica: l’allarme delle società scientifiche

L’oncologo Cognetti: «A rischio le terapie decisive per i malati di tumore»

Pubblicato il: 25/12/2025 – 11:31
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Meno risorse per l’innovazione farmaceutica: l’allarme delle società scientifiche

Taglio nella legge di Bilancio al fondo per i farmaci innovativi, a decorrere dall’anno 2026, di 140 milioni di euro. La somma è stata utilizzata per aumentare, dello 0,1%, il budget dei farmaci ospedalieri e per portare così allo 0,3% l’incremento complessivo per questa voce. Ma “questa somma è assolutamente insufficiente visto lo sforamento, per altro fisiologico, di circa 5 miliardi già nel 2025 di questo capitolo di spesa”. E’ questo l’appello di Francesco Cognetti, a nome FoSSC (il Forum che riunisce 75 Società Scientifiche dei Clinici Ospedalieri ed Universitari Italiani) di cui è il coordinatore. Un taglio che sorprende anche il presidente della Fnomceo, la federazione degli ordini dei medici, Filippo Anelli.
A far le spese di questo provvedimento, secondo Cognetti, rischiano di essere i pazienti, “soprattutto i malati di cancro, che nel 2026 non potranno usufruire di terapie molto importanti.
Rischiamo di non poter più garantire, a tutti i malati, terapie decisive contro malattie molto gravi e diffuse”. Lo sfondamento del tetto dei farmaci ospedalieri rimarrà quindi quasi inalterato, di oltre quattro miliardi. E, aggiunge l’oncologo, a tutto ciò si aggiunge all’incredibile ritardo con cui i farmaci arrivano ai pazienti. “In media trascorrono quasi due anni dalla registrazione EMA fino all’inserimento nei Prontuari Regionali, tempi tra i più lunghi d’Europa.
La stessa manovra di Bilancio prevede un incremento del tutto irrisorio di nuovi medici ed infermieri. E’ inadeguato rispetto alle necessità reali e gli aumenti salariali sono insufficienti ad affrontare e risolvere le carenze e le fughe verso l’estero o il privato. Non esistono in questo provvedimento misure per valorizzare il lavoro di questi professionisti e non vengono date risposte efficaci ad aumentare l’attrattività del servizio sanitario nazionale.
Inoltre sono solo 80 i milioni stanziati per affrontare le enormi problematiche relative alla salute mentale e di altre patologie che meriterebbero un diverso approccio”.
“Infine non c’è nella Finanziaria 2026 nessun atto che possa affrontare o risolvere le emergenze acute che affliggono la nostra sanità come la crisi dei Pronto Soccorso o le lunghe liste di attesa – conclude il Coordinatore FoSSC -. Il gravissimo definanziamento peggiora sempre di più con conseguente enorme crescita della spesa out of pocket, da parte delle famiglie. Questa ha ormai raggiunto i 41 miliardi di euro a cui vanno aggiunti circa 6 miliardi per la spesa privata intermedia cioè per l’acquisto di servizi che solo parzialmente sono rimborsati dal servizio sanitario nazionale. Queste cifre peraltro non sono più suscettibili di incremento visto la gravissima situazione economica in cui versano molti dei nostri concittadini”. (Ansa)

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