Il modello “Tolleranza Zero” per difendere a oltranza la natura della Calabria
Lotta agli incendi e prevenzione dei rischi: ecco come è strutturato il “Sistema regionale di Protezione civile”

LAMEZIA TERME Il “Modello Tolleranza Zero” e una nuova visione della Protezione civile. Tra le azioni che la Regione Calabria definisce come prioritarie e strategiche per il futuro c’è la difesa del proprio territorio dai rischi a tutti i livelli – quelli naturali ma anche quelli causati dalla “mano” dell’uomo come gli incendi – che possono compromettere la tenuta e la sopravvivenza di un patrimonio ambientale e sociale unico. Alla base di questa azione c’è anche il nuovo Piano di Protezione civile adottato di recente dalla Giunta regionale, che viaggia in combinato disposto con la “mission” sottesa al progetto “Tolleranza Zero”.
“Tolleranza zero”
«Negli ultimi anni – scrive infatti la Giunta nel Piano programmatico contenuto nel Defr – la Protezione Civile regionale si è trasformata attraverso una riforma profonda che ha ridefinito ambiti e competenze, introducendo strumenti moderni come lo stato di mobilitazione regionale. Nella lotta agli incendi boschivi, la Calabria è diventata un modello di riferimento nazionale ed europeo. Grazie al progetto “Tolleranza Zero”, è stata messa in campo una tecnologia d’avanguardia: si è passati dai 5 droni sperimentali del 2022 ai 25 droni stabili del 2025, coordinati da una Control Room regionale. I risultati certificano la bontà della strategia: nel 2024 la superficie boscata percorsa dal fuoco si è ridotta del 70% rispetto al 2021 e sono stati individuati 394 incendiari. Verrà confermato questo dispositivo per continuare a difendere il patrimonio naturale calabrese».
Il Piano di Protezione civile
Più in generale, per garantire la difesa della Calabria in una logica di “sistema” è stato adottato il Piano regionale di Protezione civile. Che – si legge nella delibera di Giunta – «stabilisce le azioni per individuare i principali rischi esistenti nel territorio regionale, con l’obiettivo di delineare il modello d’intervento e consentire le azioni di soccorso. Il Piano prevede di determinare la rete principale e la rete secondaria delle infrastrutture critiche regionali per i settori prioritari, i flussi di comunicazione tra le componenti e le strutture operative interessate del servizio regionale di Protezione civile e di stabilire il fabbisogno delle attività formative e di addestramento del volontariato e degli operatori istituzionali impegnati in compiti di Protezione civile, e delle attività di informazione della popolazione sui rischi presenti sul territorio regionale».
Il Sistema regionale di Protezione civile
Il Sistema regionale di Protezione civile si fonda su diverse strutture e articolazioni operative: il Comitato operativo regionale di protezione civile: la Sala operativa regionale di protezione civile; il Centro funzionale decentrato Multirischi regionale; gli Uffici di Prossimità del Dipartimento di Protezione Civile regionale; la Colonna mobile regionale, il volontariato organizzato di protezione civile, iscritto nell’elenco territoriale del volontariato di protezione civile istituito presso la Regione; l’azienda Calabria Verde; gli Enti regionali; le articolazioni territoriali delle strutture operative nazionali; i gestori di infrastrutture critiche.
Il volontariato
«Il volontariato di protezione civile – rileva la Giunta regionale nel Piano di protezione civile – riveste un ruolo fondamentale nel garantire l’operatività del Sistema nell’immediatezza dell’evento grazie alla capillare diffusione su tutto il territorio regionale, garantendo, altresì, una funzione di controllo e di presidio del territorio e promuovendo la cultura di protezione civile e di salvaguardia dell’ambiente. Nella Regione si contano attualmente 273 tra associazioni di volontariato e gruppi comunali di volontari di protezione civile, così suddivise: 41 nella provincia di Catanzaro; 81 nella provincia di Cosenza; 31 della provincia di Crotone; 24 della provincia di Vibo Valentia; 96 della provincia di Reggio Calabria. (c. a.) (4 – Fine)
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