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Il sit-in

Sanità vibonese, la protesta dei comitati continua: presentata una denuncia ai Carabinieri – FOTO

Le associazioni contestano l’interruzione di pubblico servizio per lo stop agli interventi di urologia e proctologia a Tropea

Pubblicato il: 27/12/2025 – 17:28
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Sanità vibonese, la protesta dei comitati continua: presentata una denuncia ai Carabinieri – FOTO

VIBO VALENTIA Non si placa la protesta dei comitati civici per la situazione sanitaria nella provincia vibonese. Dopo la manifestazione di fronte la Prefettura delle scorse settimane, le associazioni si sono riunite questa mattina per il consueto sit-in di fine mese di fronte l’ospedale Jazzolino organizzato dall’osservatorio civico Città Attiva insieme ai comitati San Bruno e Costa degli Dei. I volontari hanno ribadito le gravi criticità del Vibonese, dalla carenza di personale all’assenza di reparti fondamentali come psichiatria. Il corteo si è poi mosso verso il Comando provinciale dei Carabinieri, dove è stata presentata una denuncia collettiva per interruzione pubblica a causa del mancato servizio di urologia e proctologia all’ospedale di Tropea.

«Per noi quello che è successo è gravissimo» ha detto Daniela Primerano, rappresenta dell’osservatorio civico Città Attiva. Nel mirino dei comitati lo stop agli interventi di urologia e proctologia a Tropea, per le associazioni si tratta a tutti gli effetti di «interruzione di pubblico servizio». Il nosocomio tropeano era già finito al centro delle polemiche per le dimissioni del dottor Ventrice, urologo che garantiva il funzionamento del reparto gravato, tuttavia, da carenze di anestesisti. «In realtà i cittadini non possono più fare riferimento all’ospedale di tropea, come avveniva prima, ma devono andare a trovare soluzioni al di fuori dell’Asp di Vibo con un conseguente depauperamento delle risorse del bilancio aziendale».

Per far fronte alla carenza di anestesisti l’Azienda vibonese ha stipulato un accordo con quella catanzarese per il reclutamento di “gettonisti” a 100 euro l’ora. «È una situazione che sta comportando conseguenze non solo in termini di disagio nei confronti dei cittadini, ma anche in termini economici». Insoddisfatti, dunque, degli esiti dell’interlocuzione con la Regione, che pur hanno portato a un incremento di fondi aggiuntivi per Vibo di circa 7 milioni. «Noi vogliamo risposte serie però, non prese in giro, perché quelle che stiamo ascoltando hanno un po’ il sapore amaro della presa in giro. Il problema di Vibo va affrontato con serietà e con competenza, perché non si possono far passare messaggi che non corrispondono alla realtà». Il riferimento è proprio ai fondi dell’ultimo Dca. «Noi denunciamo la carenza a livello di assistenza distrettuale, mentre questo tipo di fondi hanno una finalità precisa come l’abbattimento delle liste d’attesa. Quindi non c’entra niente con l’assistenza territoriale, della quale noi siamo fortemente deficitari». (ma.ru.)

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