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presente e futuro giallorosso

Catanzaro, quando il progetto conta più dei nomi: record, identità e sogno serie A

Allenatori diversi, stessi risultati: la forza del club di Floriano Noto emerge in una stagione che può diventare storica

Pubblicato il: 28/12/2025 – 8:50
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Catanzaro, quando il progetto conta più dei nomi: record, identità e sogno serie A

CATANZARO Ci sono momenti in cui una squadra smette di sorprendere e comincia semplicemente a confermarsi. Il Catanzaro è arrivato esattamente lì. La quinta vittoria consecutiva al “Ceravolo” contro il Cesena non è soltanto l’ennesimo risultato utile di una striscia straordinaria: è una dichiarazione di maturità. Un successo che consegna ai giallorossi il record assoluto di vittorie casalinghe consecutive nella storia della Serie B e, soprattutto, li proietta con pieno diritto nel dibattito sulla promozione in Serie A.
Non è un exploit improvviso, né un fuoco di paglia. È il frutto di una crescita costante, paziente, quasi silenziosa, costruita anno dopo anno dalla società guidata da Floriano Noto. Da quando il Catanzaro è tornato in cadetteria, lo ha fatto sempre “a modo suo”: battendo record, superando pronostici e cambiando pelle senza mai perdere identità. Vivarini, Caserta, oggi Aquilani: allenatori diversi, idee differenti, ma un filo rosso evidente. La vera forza è il club. Basta vedere il percorso post Catanzaro di Vivarini e Caserta per averne una conferma.
Ed è forse questo l’aspetto più interessante di questa storia sportiva. In un calcio che spesso si affida all’uomo solo al comando, Catanzaro dimostra che la solidità societaria, la programmazione e l’organizzazione possono essere più determinanti del singolo tecnico, pur nel rispetto del loro valore. Aquilani, arrivato tra curiosità e qualche scetticismo, ha attraversato un avvio di stagione complicato, segnato da critiche e dubbi. Ma la squadra non si è scomposta. Ha lavorato, ha assorbito le idee, ha trovato equilibrio. E ora vola.
I numeri dell’ultimo mese parlano chiaro: cinque vittorie consecutive (sei senza quel beffardo gol del Pescara in pieno recupero), dieci reti segnate, appena quattro subite. Dati che certificano una solidità tattica e mentale ormai evidente. Il quarto posto in classifica, a fine 2025, è il giusto premio: sette punti dal Frosinone capolista, ma soltanto quattro dal Venezia terzo. Un distacco colmabile, soprattutto se il Catanzaro continuerà a giocare con questa convinzione.
Sul campo, la rinascita ha molti volti. La difesa, guidata da Antonini e Brighenti, è tornata ai livelli delle stagioni migliori. In mezzo al campo spicca la crescita esponenziale di Pontisso, sempre più determinante, accanto alla regia affidabile di Petriccione. Davanti, il trio Cissé-Pittarello-Iemmello rappresenta un mix riuscito di fisicità, sacrificio e qualità. Pittarello sembra rigenerato, Cissé garantisce profondità, mentre capitan Iemmello continua a essere il cuore pulsante della squadra: contro il Cesena, gol e assist da leader vero.
Ma il Catanzaro non cresce solo in campo. Cresce attorno. Il pubblico, sempre presente in massa, in casa e in trasferta, è un valore aggiunto costante. Il centro sportivo di Simeri Crichi, ormai prossimo alla realizzazione, è il simbolo di una società che guarda avanti e costruisce basi solide. Tutti segnali che raccontano una realtà pronta a un ulteriore salto.
Ora si apre il capitolo più delicato: il mercato. Toccare una squadra che ha appena trovato la sua armonia è sempre un rischio. Ma migliorare con intelligenza, alzando il livello tecnico senza rompere gli equilibri, potrebbe essere la chiave per trasformare un sogno legittimo in un obiettivo concreto. La piazza lo aspetta, senza più timore.
Perché il Catanzaro, oggi, non è più una sorpresa. È una certezza che ha imparato a vincere, a resistere e a pensare in grande. E quando una squadra inizia a fare questo, il futuro smette di sembrare proibitivo. (redazione@corrierecal.it)

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