«Grazie alla sinergia con la Rai la Calabria è entrata nelle case degli italiani 187 milioni di volte»
Il presidente della Regione Occhiuto: «Bilancio sicuramente positivo, premiata la nostra scelta di non disperdere risorse per le sagre»

CATANZARO «Credo che il bilancio sia sicuramente positivo. Spesso ci si concentra soltanto sulla serata di Capodanno, che è senza dubbio un momento importantissimo perché la Calabria entra nelle case di milioni di italiani: è il Capodanno più seguito sulle reti televisive. Tuttavia, si tende a trascurare un aspetto fondamentale: in questi tre anni abbiamo fatto in modo che la Calabria entrasse nelle case degli italiani 187 milioni di volte». Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, con riferimento al Capodanno Rai che domani sarà trasmesso da Catanzaro, terzo e ultimo appuntamento dopo i due precedenti di Crotone e Reggio Calabria in forza della convenzione tra Regione e Rai.
«Grande operazione di promozione»
«Parliamo – ha proseguito Occhiuto – di 187 milioni di telespettatori raggiunti attraverso trasmissioni che hanno raccontato la montagna, il mare, i borghi e la cultura calabrese. Sono state circa 50 trasmissioni all’anno per tre anni nel palinsesto Rai, senza interventi di politici, del presidente o degli assessori. Questo ha rappresentato una grande operazione di promozione per la Calabria. Vorrei inoltre chiarire che si tratta di risorse che dovevano necessariamente essere destinate alla promozione della regione. Ogni anno assistiamo a polemiche sul fatto che in Calabria manchino tante altre cose: ne sono pienamente consapevole, governando questa regione. Non ho la presunzione di renderla la migliore regione del mondo in pochi anni, ma sono convinto che sia una delle più belle al mondo ed è giusto che gli italiani lo sappiano. Abbiamo scelto di utilizzare queste risorse per una promozione strategica, invece di disperderle in sagre o festeggiamenti locali, concentrandoci su iniziative strutturate come l’accordo con la Rai, che è una società di Stato». Occhiuto ha poi specificato: «Si parla bene della Calabria, soprattutto fuori dalla Calabria. I calabresi, invece, devono ancora liberarsi da una sorta di “sindrome di primavera”, e forse anche la stampa calabrese, che talvolta restituisce un’immagine persino peggiore di quella reale. Spero che questo atteggiamento possa cambiare gradualmente. È evidente che in una regione complessa, con tanti problemi, ci siano molte ragioni di lamentela, ma mi dispiace quando le cose straordinarie, le bellezze e le eccellenze della Calabria non vengono valorizzate e riconosciute come meriterebbero». (c. a.)
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