REGGIO CALABRIA Nel Comune di Reggio Calabria sussistono forme di ingerenza della criminalità organizzata che espongono l`amministrazione a pressanti condizionamenti. Questa, secondo quanto si apprende, la motivazione indicata nel decreto approvato ieri in Consiglio dei ministri che ha portato allo scioglimento dell`ente. Il provvedimento è stato inviato al capo dello Stato, Giorgio Napolitano, per la firma; dopo l`ok del presidente e della Corte dei Conti sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
L`ingerenza della criminalità organizzata, indica il decreto, è stata rilevata a seguito di esami approfonditi. Sul caso, ieri, il ministro dell`Interno, Annamaria Cancellieri, ha esposto una relazione in Consiglio dei ministri, conclusa con la proposta dello scioglimento dell`ente, che è stata approvata. Nel decreto si parla di «permeabilità» del Comune di Reggio ai condizionamenti della `ndrangheta che arrecano gravi pregiudizi agli interessi della collettività, nonché perdita di credibilità dell`amministrazione pubblica e grave inquinamento. Il commissariamento dell`ente servirà proprio a rimuovere questi aspetti.
E i tre commissari che per 18 mesi guideranno il Comune di Reggio Calabria si insedieranno lunedì prossimo con pieni poteri. I tre – Vincenzo Panico, Giuseppe Castaldo e Dante Piazza –, secondo quanto prevede la legge che regola lo scioglimento dei consigli comunali per mafia, eserciteranno le attribuzioni spettanti al consiglio, alla giunta ed al sindaco.
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