I giornalisti "cialtroni" della Lombardia

Non sono solo in Calabria, i giornalisti cialtroni. Anche in Lombardia c’è chi ha il vizio di raccontare gli ambigui rapporti fra il potere e le cosche della ’ndrangheta e anche in Lombardia il potere reagisce come in Calabria: minacciando, intimidendo, querelando. E’ Attilio Bolzoni, sulla prima pagina di Repubblica, a raccontarci la storia del conflittuale “rapporto” fra Ester Castano e Alfredo Celeste, lui sindaco di Sedriano, ricco paesone dell’hinterland milanese, lei giovane reporter di l’Altromilanese, settimanale locale.
Celeste è un personaggio particolare. Laureato in teologia, insegnante di religione, devotissimo alla Madonna di Medjugorie, tanto cattolico da rifiutarsi di sposare coppie nel suo Comune («Per me il matrimonio è solo quello davanti a Dio»), non coglie nessuna contraddizione fra la sua storia personale e la decisione di invitare Nicole Minetti a una serata sulla “creatività femminile”. Teme però una contestazione, e per limitarne gli effetti si rivolge al suo “amico” calabrese Eugenio Costantino, tanto solerte nell’organizzare il servizio d’ordine da maltrattare una suora e una maestra che avevano trovato discutibile la scelta del sindaco.
La Castano racconta questa storia sul suo giornale e iniziano i problemi. La minacciano, la accusano di reati gravi (come l’incendio di alcune auto alle spalle del Municipio). I carabinieri la convocano in caserma dopo ogni articolo diffidandola dallo scrivere ancora di Celeste. Per fortuna il suo direttore la difende, per fortuna Ossigeno per l’informazione le fornisce assistenza legale.
Un incubo lungo un anno per una giovane reporter che si ostina a voler raccontare cosa succede nel suo paese, ma alla fine i fatti le daranno ragione: Alfredo Celeste è stato arrestato per i suoi rapporti con Costantino, «uno degli uomini in odore di ‘ndrangheta coinvolti nell’inchiesta che ha portato in carcere anche l’assessore alla Casa della regione Lombardia Domenico Zambetti».