BRINDISI Sei persone (un italiano e cinque bulgari) sono state arrestate dai militari della guardia di finanza di Brindisi e Crotone con l`accusa di aver trafficato, detenuto e portato armi tra la Bulgaria, la Puglia e la Calabria. Gli arresti sono stati eseguiti in provincia di Crotone (Mesoraca e Petilia Policastro), dove erano domiciliati gli indagati, su disposizione della magistratura brindisina che ha emesso il provvedimento restrittivo e ha disposto perquisizioni domiciliari. Sono finiti in manette Francesco Lerose, carrozziere, 58enne di Mesoraca, in provincia di Crotone, e una intera famiglia di bulgari, Iliev Atanas Simeonov, 51 anni, la moglie Dancheva Ilieva Vaska 49 anni, la figlia Simeonova Atanasova Rositza di 25 anni e la sorella Ilieva Simeonova Donka di 42 anni. La sesta persona è al momento irreperibile e si troverebbe all`estero. Le armi – secondo le indagini – provenivano dalla Bulgaria e arrivavano in Italia attraverso i porti di Brindisi e Bari. Secondo le indagini, il crotonese era l’acquirente del carico di armi. L`operazione, chiamata “Vratsa”, è stata avviata il 3 luglio 2010 dopo il ritrovamento in un mezzo sbarcato nel porto di Brindisi, di cinque pistole, sei caricatori, due silenziatori e 90 cartucce. In quell`occasione furono arrestati due bulgari e un italiano. Nell`ottobre del 2010 fu compiuto un altro sequestro di armi, questa volta nel porto di Bari dove furono trovate sette pistole, sei silenziatori e 94 cartucce su un mezzo sul quale viaggiavano tre bulgari, che furono arrestati. Resta da verificare – sostengono gli inquirenti – se ci siano legami con la `ndrangheta, e se le armi fossero destinate proprio alle cosche calabresi.
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