COSENZA La polizia stradale di Cosenza ha sequestrato sette tra i centri più importanti per le revisioni degli autoveicoli nella provincia di Cosenza, denunciando decine di persone e sequestrando più di 1600 veicoli, oggetto di revisione. I centri di revisione, che sono stati monitorati attraverso l`uso di telecamere nascoste, non avrebbero ottemperato ai controlli di legge sulle auto dei clienti. Si tratta dei centri “Tiano Revisioni” e “Socel” di Cosenza, “Autocentro” di Montalto Uffugo, “Mattia” di Torano Castello, “Lappano Bruno” di Rende, “Besidiae” di Bisignano e “Carrozzino” di Castiglione Cosentino. Ventuno le persone denunciate, titolari e responsabili tecnici dei diversi centri di revisione. Nel caso del centro di Torano Castello, la denuncia segue a un arresto, per lo stesso reato, effettuato circa un anno fa. Individuati ben 1133 veicoli non a norma ma circolanti e sequestrati 1500 carte di circolazione. Apparentemente era tutto a posto, con bolli e certificazioni a norma di legge. Ma l`inchiesta, chiamata “Braking”, ovvero “frenata”, è partita perché la Polstrada continuava a fermare veicoli che erano dei veri catorci ma che avevano i documenti di revisione in ordine. Per questo sono state disposte delle telecamere nascoste a monitorare i vari centri di revisione della provincia. E se in alcuni casi tutto era fatto nel rispetto della legge, in altri casi ciò non era affatto vero. Si è scoperto che, quasi sempre con la compiacenza dei proprietari delle auto, che così non avevano le spese di adeguamento dei mezzi, le revisioni erano truccate. O i controlli non si facevano affatto o le misurazioni venivano effettuate su auto “muletto”, sempre le stesse, che avrebbero senz`altro dato valori positivi. «Ma tutto questo a scapito della sicurezza: la non perfetta efficienza dei mezzi è una delle cause più frequenti di incidente», ha sottolineato in conferenza stampa Antonio Provenzano, comandante della polizia stradale di Cosenza.
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