Illeciti ambientali, l`analisi del Wvf
LAMEZIA TERME «Ci volevano le inchieste della magistratura per confermare drammaticamente le denunce e gli allarmi lanciati dalle associazioni e dai movimenti ambientalisti calabresi sugli autentici…

LAMEZIA TERME «Ci volevano le inchieste della magistratura per confermare drammaticamente le denunce e gli allarmi lanciati dalle associazioni e dai movimenti ambientalisti calabresi sugli autentici attentati pianificati per decenni ai danni della salute dell`ambiente e dei cittadini e liquidati sommariamente dalla classe politica come pericolose illazioni di poveri visionari, che avrebbero minacciato il turismo, rovinando l`ormai logora `immagine` della Calabria».
E` quanto scritto in una nota del Wwf della Calabria. «Dai fanghi dei depuratori – aggiunge l`associazione del Panda – scaricati abbondantemente lungo la costa tirrenica cosentina e chissà dove altro ancora, al sotterramento di mortiferi veleni industriali nel letto del fiume Oliva o nella città di Crotone, fino all`incriminazione di dirigenti della società Enertech che gestiva la discarica di Alli e alla richiesta di interdizione dai pubblici uffici per i vertici dell`ufficio per l`emergenza rifiuti, quella che risalta è la squallida realtà di una regione usata come una grande pattumiera dove sversare e sotterrare rifiuti di ogni genere o lucrare sugli stessi, nel pieno disprezzo della salute dell`ambiente e dei cittadini, in
un gigantesco processo di distruzione e di rapina del territorio». «Le vicende giudiziarie di questi giorni, qualora ve ne fosse stato bisogno – conclude il Wvf Calabria – hanno dimostrato una volta per tutte il legame strettissimo tra gli interessi legati alla produzione di spazzatura e al loro smaltimento in discarica (o negli inceneritori) e il mancato decollo della raccolta differenziata, considerata a tutti gli effetti un ostacolo agli arricchimenti spesso illeciti connessi alla creazione e gestione delle discariche».