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Sanità, è rottura tra i sindacati e Scopelliti

CATANZARO Ritardi nella riorganizzazione della rete ospedaliera, leggi approvate in contrasto con le linee guida imposte dal Piano di rientro e assunzioni non autorizzate. Per il governatore Peppe Sc…

Pubblicato il: 07/12/2011 – 15:20
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Sanità, è rottura tra i sindacati e Scopelliti

CATANZARO Ritardi nella riorganizzazione della rete ospedaliera, leggi approvate in contrasto con le linee guida imposte dal Piano di rientro e assunzioni non autorizzate. Per il governatore Peppe Scopelliti la gestione della Sanità calabrese rischia di trasformarsi in una Waterloo. E come se non bastasse oggi (dopo le bacchettate dei tecnici del “tavolo Massicci”) arrivano i rappresentanti della maggiori organizzazioni sindacali ad annunciare la chiusura di ogni ipotesi di dialogo con il presidente della Regione. «Le ricadute negative, su lavoratori e utenti, derivanti dalle scelte finanziarie e organizzative dettate dal Piano di rientro dal debito sanitario – spiegano gli esponenti di Cgil, Cisl e Uil – la scarsa attenzione ai problemi dei lavoratori della sanità pubblica e privata, i problemi inerenti il precariato sono stati gli elementi di rottura del confronto al tavolo rappresentato da parte della Regione Calabria dall`ufficio del Piano di rientro, del quale rappresentante Gianluigi Scaffidi riconosciamo la disponibilità e la consapevolezza che sarà consequenziale agli impegni assunti». I segretari regionali di Fp-Cgil, Alfredo Iorno, Cisl-Fp, Francesco Bevacqua e Uil-Fpl, Raffaele Gentile, mettono le mani avanti e ribadiscono di non volersi frapporre «alla rideterminazione della rete ospedaliera ed anzi la pretendiamo e chiediamo che contestualmente sia determinata la rete dell`emergenza urgenza e della offerta dei servizi territoriali». Piuttosto è il modus operandi dei vertici della giunta regionale che non va giù alle parti sociali: «Non è tollerabile che il presidente Scopelliti ed il direttore generale Zoccali abbiano interlocuzione solo con i datori di lavoro della sanità detta impropriamente “privata” e con le associazioni datoriali del socio-assistenziale, Aias compresa per la quale va affrontato il tema del contratto di lavoro ed il rapporto con gli accreditamenti. Chiediamo un tavolo in proposito finalizzato a porre fine ai disagi dei lavoratori specie per quanto riguarda la correntezza degli stipendi e l`applicazione del contratto nazionale, a fronte di un atteggiamento ostativo dell`Aiop regionale sulla corretta applicazione del contratto e sull`erogazione degli arretrati. Non troviamo credibile un Piano di rientro che, a fronte dei sacrifici chiesti ai lavoratori del settore e ai cittadini, non si occupi di internalizzazione dei servizi che costano tanto e producono margini di profitto elevatissimi per le varie società che orbitano intorno al mondo della sanità, nonché la fine del ricorso alla somministrazione di lavoro temporaneo». Giudizio negativo pure sulla gestione della Fondazione Campanella di cui non si capisce «come mai il consiglio d`amministrazione viene tenuto in vita». Il finale ha quasi il sapore di un ultimatum: «Nel firmare il verbale finale dell`incontro abbiamo sottolineato che la nostra disponibilità al confronto è vincolata all`apertura di un tavolo immediato sulle questioni poste, da tenersi con il presidente della giunta regionale Scopelliti tenendo conto che alcune vertenze come sanità privata a Cosenza, Arsa sono già in sciopero il 12 dicembre e questo fronte rischia di essere allargato a partire dalle comunità montane, se non avremo risposte immediate, precise ed esaustive».

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