Che cosa significa il modello Reggio?
Continua inesorabile e non conosce crisi, l’offensiva quotidiana e tracotante del crimine organizzato. Vibo Valentia ma soprattutto il suo hinterland sembrano oramai destinati a convivere inevitabilm…

Continua inesorabile e non conosce crisi, l’offensiva quotidiana e tracotante del crimine organizzato. Vibo Valentia ma soprattutto il suo hinterland sembrano oramai destinati a convivere inevitabilmente sotto una cappa di diffusa illegalità, che nemmeno le migliori giornate di sole riescono a non farne sentire l’oppressione. Infatti, e come ogni anno, in prossimità delle festività natalizie, si incrementano di numero le rapine a mano armata, a far saltare in aria esercizi commerciali, atti posti in essere da chi sa che ben poco rischia, vista l’insufficienza di controllo del territorio da parte delle forze di polizia. Tutto questo mentre l’ultimo spot lanciato a suo tempo dalla politica nazionale, affermava che per la sicurezza di Vibo Valentia vi era la necessità del modello Caserta. A tutt’oggi ci chiediamo cosa significhi il “modello Caserta o Reggio Calabria”, con l’unica certezza che quando si chiede reale contezza in materia di sicurezza il “politichese” continua a farla da padrone, arrivando addirittura ad affermare pure che il numero delle forze dell’ordine presenti a Vibo Valentia e provincia è superiore a quello previsto!
Noi invece siamo fermamente convinti, che un’area geografica ad altissima densità criminale come il Vibonese, deve essere seguita e costantemente monitorata dai “freddi palazzi romani” con misure straordinarie che vadano al di là della semplice e ingannevole statistica, con l’invio senza ulteriori ritardi di uomini e mezzi per magistratura e forze di polizia. Ma tornando strettamente alla realtà locale, mentre la cosìddetta società civile s’indigna solamente a parole e ogni occasione è buona per distribuire solidarietà di facciata, proliferano a dismisura associazioni con chiare finalità politiche nelle quali stranamente non si fa il minimo accenno a legalità e sicurezza, ma anzi pur di diventare dei contenitori di voti e non disturbare… chi può sempre tornare utile, si disserta amabilmente su argomenti che probabilmente troverebbero il loro spazio in qualche distinto e aristocratico salotto!
Nel frattempo, oltre a un crimine organizzato che oramai detta le linee politiche-economiche, gestendo minuziosamente l’intero territorio, la collettività è costretta anche a subire quotidianamente le angherie di un numero sempre più crescente di “cani sciolti” i quali oramai imperversano impuniti soprattutto nei piccoli centri, dove hanno reso invivibile la vita a molte persone anche perché vedere regolarmente un veicolo delle forze di polizia, soprattutto nelle ore serali o notturne, è diventato un evento che ha quasi del miracoloso.
Sarebbe ora quindi, che ci si sieda intorno a un tavolo, e le poche ma influenti persone che veramente hanno a cuore le sorti di questa martoriata terra riescano a ottimizzare le poche risorse rimaste, altrimenti si dicano veramente come stanno le cose, perché come appartenenti alle forze di polizia e genitori non possiamo continuare ad accettare quotidianamente l’inesorabile e incessante deriva socioculturale, figlia di un’antimafia più da spot televisivi che realmente ed efficacemente combattuta.
*Osservatorio per l’ordine, la sicurezza pubblica e la criminalità