Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 22:51
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

Casta calabra fa discutere all`Unical

ARCAVACATA DI RENDE Per il volume “Casta calabra” quella di martedì sera all`Unical è stata sicuramente una prima uscita “alternativa”. Se non per i contenuti della presentazione, ovviamente declinat…

Pubblicato il: 11/01/2012 – 20:07
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Casta calabra fa discutere all`Unical

ARCAVACATA DI RENDE Per il volume “Casta calabra” quella di martedì sera all`Unical è stata sicuramente una prima uscita “alternativa”. Se non per i contenuti della presentazione, ovviamente declinati sulla “questione universitaria”, di certo per l`ampio e  studiato contesto realizzato dal collettivo studentesco ospitante: il Filo di Sophia. Dopo essere stato al centro di importanti approfondimenti da parte del Corriere della Sera, di Radio Vaticana e di Radio 24, il libro del direttore del Corriere della Calabria, Paolo Pollichieni, scritto con i suoi redattori Eugenio Furia, Giampaolo Latella, Pablo Petrasso e Antonio Ricchio, continua ad incuriosire ed a riscuotere successo. All`Unical il dialogo prima e a seguire uno stimolante dibattito, entrambi moderati da Giuseppe Bornino e Armando Canzonieri de “Il Filo di Sophia”, appaiono un lampante esempio della vigorosa sensibilità che le tematiche proposte e discusse durante la presentazione riescono sempre a stimolare.
Pablo Petrasso ed Eugenio Furia come coautori del volume non si sono sottratti a nessuna delle  domande che i numerosi studenti presenti nell`aula F1 del dipartimento di Filosofia hanno loro man mano rivolto. Le questioni affrontate sono state innumerevoli: dal modello Reggio ad altri casi di malapolitica e malasanità in Calabria, fino ai carrozzoni e alle spese del Palazzo, e poi ancora il “familismo amorale” di Banfield evocato nel prologo del volume edito da Falco e la `ndrangheta.
Tra il lecito e l`illecito, l`opportunismo politico e l`opportunità etica, “Casta calabra” non è un libro «destruens» né antipolitico – è stata la risposta dei due coautori – e a dimostrarlo c`è l`esergo dedicato ai padri nobili del regionalismo. Una critica mai a priori ma, al contrario, ancorata a una solida ossatura di fatti, una “rassegna” che certo non si arroga la pretesa di «indicare una via d`uscita», per ricalcare un refrain giunto dalla platea, ma ha comunque la forza di proporre qualcosa: parlare e scrivere di ciò che non va non dev`essere associato a «gettare fango», ma rientra nel compito primario di chi fa informazione: il caso Iacona (riportato in apertura del libro) e il precedente di Bocca – con il consiglio regionale a difendersi a distanza di vent`anni da una presunta “macchina del fango” mediatica antimeridionale – sono indicativi a tal proposito.
L`analisi di tanti cattivi esempi dunque, ma anche di molti casi di mancato buon esempio da parte di una classe dirigente che spesso si propone come “nuova e giovane”, “modello di rottura”, ma che messa di fronte al banco di prova fallisce miseramente arrivando persino a negare il proprio habitus ideologico. Disamministrazione e malaffare, zone nere e zone grigie, fra cui quella dell`Università della Calabria che, qualcuno ricorda in aula «era nata per motivi di rottura da queste dinamiche, poi si è adeguata».

Argomenti
Categorie collegate

x

x