Il procuratore Airoma: «Istituti di credito conniventi»
COSENZA «Il ruolo degli istituti di credito in questa inchiesta è simile a quello messo in atto nelle 488». Lo ha detto il procuratore aggiunto del Tribunale di Cosenza, Domenico Airoma, nel corso de…

COSENZA «Il ruolo degli istituti di credito in questa inchiesta è simile a quello messo in atto nelle 488». Lo ha detto il procuratore aggiunto del Tribunale di Cosenza, Domenico Airoma, nel corso della conferenza stampa sull`inchiesta che ha portato all`arresto del presidente e del direttore generale della Opus Homini, Giuseppe Carotenuto e Gianfranco Vecchione e ai domiciliari del presidente della Finlabor, Giovanni Falanga. «In questo caso – ha aggiunto Airoma – il circuito criminale articolato richiedeva necessariamente la collaborazione delle banche che dovevano verificare la erogabilità dei mutui secondo i presupposti di legge. Tutto ciò non è avvenuto perché c`era la connivenza dell`istituto di credito». Gli arrestati, secondo l`accusa, predisponevano predisporre false lettere bancarie di rigetto delle richieste di finanziamento assistite da garanzia del Confidi con un valore del 50% dell`importo complessivo nel corso della fase preistruttoria di verifica della esistenza dei presupposti dal ministero per l`Economia nell`interesse della «società in crisi» del territorio calabrese. I raggiri sarebbero consistiti nel simulare la condizione di elevato rischio finanziario delle imprese richiedenti o nel fingere lo «stato di merito creditizio» e, quindi, di liquidità economica e di prossimità al fallimento. In tal modo i tre si sarebbero impossessati di 500mila euro, poi incrementati con il reinvestimento secondo il meccanismo del moltiplicatore. Nel corso dell`operazione sono stati sequestrati anche i conti correnti intestati ai Confidi Opus Homini e Finlabor presso tre istituti bancari di Rende e Cosenza.