Tripodi: «Scopelliti si dimetta»
Grave sconcerto e inquietudine, questo il commento del segretario regionale del Pdci, Michelangelo Tripodi, alle «incredibili dichiarazioni che in queste ore esponenti grandi e piccoli del Pdl stanno…

Grave sconcerto e inquietudine, questo il commento del segretario regionale del Pdci, Michelangelo Tripodi, alle «incredibili dichiarazioni che in queste ore esponenti grandi e piccoli del Pdl stanno rilasciando in relazione alla testimonianza resa nel processo Meta dal colonnello del Ros dei carabinieri Valerio Giardina su Scopelliti e sul modello Reggio». L`esponente comunista parla di delegittimazione di «un alto ufficiale dei carabinieri come il colonnello Giardina che ha svolto un ruolo fondamentale in diversi inchieste di mafia ed è stato tra i protagonisti dell`arresto del superlatitante Condello e di altri boss mafiosi. Il colonnello Giardina, fino a ieri osannato da quegli stessi personaggi che oggi tentano di indicarlo al pubblico ludibrio, si è permesso di rivelare in una sede giudiziaria quello che a Reggio tutti sanno e nessuno dice. Egli – aggiunge Tripodi – si è macchiato del peccato di lesa maestà perché si è permesso di dire che nella città di Reggio Calabria esiste una lobby affaristico-mafiosa che domina sugli appalti e sulla vita della città, facendo i nomi e cognomi dei presunti responsabili a partire da quello dell`attuale governatore regionale Giuseppe Scopelliti». Il segretario del Pdci sottolinea che naturalmente le vicende emerse nel corso della deposizione dovranno essere approfondite e valutate, ma «sul piano politico è giusto e necessario evidenziare che al vertice della Regione Calabria è seduto un personaggio che non solo è plurindagato, ma che adesso compare anche nelle dichiarazioni ufficiali effettuate da un uomo delle istituzioni nel processo Meta. Tutto ciò dovrebbe comportare un gesto che in altre realtà e per ragioni molto meno gravi avviene normalmente: le dimissioni dalla carica per poter liberamente e pienamente svolgere tutte le attività necessarie per la tutela della propria immagine». In conclusione Michelangelo Tripodi esprime «solidarietà al colonnello Valerio Giardina fatto oggetto di volgari attacchi e aggressioni di ogni genere da parte di vari esponenti del centrodestra reggino, calabrese e nazionale che sono contro la `ndrangheta solo quando si arrestano i boss ma che si lasciano a scomposte reazioni quando le indagini toccano i rapporti tra mafia e politica».?