Bova Marina, il bilancio di cinque mesi di commissariamento
BOVA MARINA Un bilancio dei cinque mesi di commissariamento al Comune di Bova Marina. È questo il senso della conferenza stampa tenuta oggi pomeriggio negli uffici dell’amministrazione comunale dal c…

BOVA MARINA Un bilancio dei cinque mesi di commissariamento al Comune di Bova Marina. È questo il senso della conferenza stampa tenuta oggi pomeriggio negli uffici dell’amministrazione comunale dal commissario straordinario Francesca Crea, nominata dal prefetto Varratta dopo le dimissioni della maggioranza dei consiglieri. Lo stesso Comune che, nei giorni scorsi, è stato sciolto per infiltrazione mafiosa dal governo su richiesta del ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri. «Abbiamo affrontato molti problemi – ha esordito la dottoressa Crea che è stata affiancata dal subcommissario Francesco Picone –. Bova Marina è una realtà complessa. È stato difficile l’approccio perché ci siamo trovati davanti a problematiche di diversa natura». Dal segretario comunale che se n’è andato appena si è insediata la commissione, alla convenzione con il Comune di Condofuri per il servizio di polizia municipale e i servizi sociali, passando per la gestione dei depuratori e dell’ex discarica consortile dove è stata segnalata la perdita di percolato che, dalle analisi, è risultato un rifiuto speciale non pericoloso che dovrà, comunque, essere smaltito.Il problema più grosso, però, è il buco in bilancio che ammonta a circa 8 milioni di euro. «Abbiamo chiesto un parere al revisore dei conti – ha aggiunto il commissario Crea –. Volevamo una dettagliata relazione sulla situazione strutturale economico-finanziaria del Comune per evidenziare se sussistono le condizioni per il mantenimento degli equilibri di bilancio o se, invece, ricorrono i presupposti per la dichiarazione del dissesto finanziario. La risposta del revisore dei conti, che non ho mai conosciuto a parte il giorno in cui mi sono insediata, non è apparsa appropriata per cui abbiamo elevato formali contestazioni». Come per buona parte dei piccoli Comuni, il debito più cospicuo riguarda il servizio idrico: alla Regione, il Comune di Bova Marina deve un milione e 670mila euro, mentre gli arretrati da dare alla Sorical ammontano a 1 milione e 200mila euro. A proposito, i commissari hanno già pagato 46mila euro e hanno stipulato con la Sorical un piano di rientro che, per quest’anno, prevede rate da 13mila euro mensili con due maxirate da 25mila euro. Soldi che il Comune deve rastrellare necessariamente attraverso le tasse per il servizio idrico che, negli ultimi anni, hanno provocato una crescita dei ricorsi, quasi tutti persi (74 su 75) dall’amministrazione. Il commissario Crea, però, ha sottolineato anche le cose positive che in questi 5 mesi sono state avviate: «Il Comune di Bova Marina ha aderito a tre progetti integrati di sviluppo locale (Pisl) che riguardano i servizi intercomunali per la qualità della vita nell’area grecanica, i sistemi turistici locali e i centri storici. Tutti progetti che hanno superato la prima fase di ammissibilità. Sono state, inoltre, avviate le procedure preliminari per bandire il concorso di responsabile dell’ufficio di ragioneria e, se sussistono le condizioni finanziarie, per bandire anche il concorso di responsabile dell’ufficio tecnico».
Un capitolo importante è il centro Aism che non ha mai visto la luce e sul quale c’è un’indagine della Procura di Reggio Calabria. Da poco dissequestrato, adesso si pensa a valutare la possibilità di una ripresa dei lavori, solo sulla carta, completati oltre il 90%. «Tutto quello che verrà fatto – ha concluso il commissario Crea – rispetterà la legge. La mia unica preoccupazione è quella di tutelare il Comune». Un Comune infiltrato dalla ‘ndrangheta.