Consiglio, seduta lampo piena di rinvii
Un consiglio regionale all’insegna del rinvio. Quella in programma oggi aveva tutti i requisiti per essere ricordata come una seduta fiume, con una sfilza di punti all’ordine del giorno e di proposte…

Un consiglio regionale all’insegna del rinvio. Quella in programma oggi aveva tutti i requisiti per essere ricordata come una seduta fiume, con una sfilza di punti all’ordine del giorno e di proposte di legge. Invece, tra rimandi e mancanza di dibattito, i lavori dell’Aula sono durati poco più di due ore, contrassegnate soprattutto dai pochissimi interventi dei consiglieri regionali, di maggioranza e di opposizione. Tra i progetti di legge rinviati, anche quello sui contratti di collaborazione del personale assegnato all’Osservatorio del turismo, oggetto di ricorso da parte del governo nazionale. L’emendamento inizialmente approvato dalla commissione Bilancio stabiliva le disposizioni in materia di contenimento della spesa per il personale, i motivi del rinnovo contrattuale e la quantificazione degli oneri finanziari derivanti dall’applicazione della norma. Il testo ora dovrà ritornare in commissione per alcune modifiche.
MINORANZE LINGUISTICHE
Sarà affrontata dal prossimo Consiglio anche la proposta di legge che decreta la nascita delle fondazioni arberesh, grecanica e occitana. Il parlamento regionale stava per approvare gli statuti dei tre nuovi istituti regionali per le minoranze linguistiche, ma ha poi deciso di rinviare la discussione in seguito alle obiezioni di Sandro Principe. Il capogruppo Pd ha avanzato forti perplessità soprattutto nei confronti di una norma che costituisce le Fondazioni come organismi in house della Regione. I nuovi istituti, inoltre, prevedono l’istituzioni di organi direttivi, e il timore è che questi nuovi organismi possano trasformarsi in ricettacoli per collocazioni “politiche”.
Posticipata anche la proposta di legge che doveva abrogare l’accordo con la Banca europea per un mutuo ventennale di quasi 65 milioni di euro a favore di alcuni Comuni della provincia di Crotone. Il provvedimento rinviato prevedeva di destinare le royalties (prima vincolate alla copertura del mutuo) per la realizzazione di un programma di sviluppo economico e occupazionale nell’area Pitagorica.
ATERP E BILANCI
Il consiglio regionale ha comunque approvato, senza dibattito, i bilanci 2009 dell’Aterp di Crotone, quello 2010 dell’Azienda Calabria lavoro e quelli 2006, 2007 e 2008 dell’Arpacal. Unica voce fuori dal coro quella di Bruno Censore (Pd), secondo cui serve riformare al più presto le aziende per l’edilizia residenziale pubblica e quella per la protezione dell’ambiente. Intervento che scatena le ire di Nazzareno Salerno (Pdl), che ha rimbrottato il consigliere democrat ricordandogli che i rendiconti in questione sono relativi agli anni in cui a governare era il centrosinistra guidato da Agazio Loiero, di cui faceva parte lo stesso Censore.
CONTRO LA DISLESSIA
Disco verde alla legge sui disturbi specifici di apprendimento. La nuova norma regionale affronta le difficoltà della lettura (dislessia), della scrittura (disortografia) e del calcolo (discalculia) e ha come obiettivo quello di consentire il pieno sviluppo dei soggetti affetti da questi problemi. Tra gli interventi previsti, la formazione degli insegnanti nelle scuole e l’adozione delle misure necessarie per adeguare i servizi sanitari alle problematiche connesse alle difficoltà specifiche di apprendimento. Il testo è stato presentato dal presidente della commissione Attività sociali Nazzareno Salerno e condensa due iniziative legislative dei consiglieri Giuseppe Giordano (Idv) e Giovanni Nucera (Pdl).
LEGGE SULLO SPORT
Il consiglio regionale ha concluso i propri lavori con l’approvazione di una modifica alla legge regionale sullo sport del 2010, illustrata da Giovanni Bilardi (Scopelliti presidente). La norma – che prevede lo stanziamento di fondi per promuovere l’adeguamento degli impianti esistenti agli standard di sicurezza, l’abbattimento delle barriere architettoniche e il recupero degli impianti sportivi esistenti – era stata impugnata dal governo nazionale.
Via libera dell’Aula anche a una modifica bipartisan al Collegato della legge finanziaria 2012 a sostegno dello sviluppo dell’area di Gioia Tauro. Il provvedimento, presentato dal capogruppo Pdl Luigi Fedele, contempla la possibilità di erogare incentivi alle imprese compatibilmente con il trattato Cee. Infine, il Consiglio ha approvato due mozioni unitarie, illustrate da Alfonso Dattolo (Udc) e Nino De Gaetano (Pd). Nella mozione del consigliere centrista, è previsto il rilancio degli investimenti nel settore agroalimentare. Quella di De Gaetano, invece, «impegna la giunta regionale a istituire in tempi brevissimi un tavolo istituzionale tra dipartimento della sanità, agricoltura e sindacati per definire le modalità per avviare il progetto “servizio anagrafe zootecnica”, attraverso la Sial servizi spa, assorbendo tutto il personale altamente qualificato ed attualmente in stato di mobilità per questo servizio».
LE INTERROGAZIONI
La seduta era iniziata con le interrogazioni a risposta immediata rivolte alla giunta regionale. «Per l’area di Cosenza oltre agli spoke sono previsti altri cinque presidi ospedalieri. Il piano è adeguato e prevede la nascita di strutture importanti». Secondo quanto riferito dal vicepresidente del Consiglio Antonella Stasi, il percorso di riordino della rete ospedaliera intrapreso dall’Asp di Cosenza procede senza particolari problemi. Di tutt’altro avviso invece Carlo Guccione (Pd), che nel corso della sua interrogazione ha parlato di realtà in cui non sono garantiti «i livelli essenziali di assistenza». I consiglieri Censore e De Gaetano (Pd), Mirabelli (Api) e Talarico (Idv) hanno chiesto invece «quali siano le ragioni che hanno indotto la Regione Calabria, in qualità di socio di maggioranza, a recedere dal Consorzio Piana sicura e se non sia opportuno trovare forme alternative e meno esose per le casse regionali per mantenere in funzione il servizio di videosorveglianza nei comuni di Gioia Tauro, Rosarno e San Ferdinando». Risposta ancora della Stasi, che ha evidenziato come la normativa nazionale obbliga la Regione a dismettere le proprie quote nel Consorzio.