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Delitto Bergamini, la droga non c`entra

COSENZA Non fu un suicidio e la droga non c`entra nulla. Le prime due verità emerse dall`inchiesta della Procura di Castrovillari sulla morte di Denis Bergamini, fanno a pezzi le vecchie certezze c…

Pubblicato il: 18/04/2012 – 11:49
Delitto Bergamini, la droga non c`entra

COSENZA Non fu un suicidio e la droga non c`entra nulla. Le prime due verità emerse dall`inchiesta della Procura di Castrovillari sulla morte di Denis Bergamini, fanno a pezzi le vecchie certezze che avevano nascosto la verità su una storia iniziata il 18 novembre 1989. Il procuratore Franco Giacomantonio ha in mano i risultati delle analisi del Ris sulla Maserati del “calciatore suicidato”. Secondo quanto pubblicato oggi dalla “Gazzetta dello sport”, in quell`automobile – sospettata, per anni, di essere una sorta di centrale ambulante dello spaccio – non c`erano manomissioni o doppi fondi.

LA MASERATI Senza vani occulti, nei quali si sarebbe potuta nascondere la droga, cadrebbe l`ipotesi investigativa che la morte del centrocampista del Cosenza potesse essere collegata ai suoi legami con il mondo del traffico di stupefacenti. Una delle tesi era, infatti, quella che Bergamini fosse, forse inconsapevolmente, un corriere della droga. L`auto, sequestrata nei mesi scorsi ad Argenta (Ferrara) dove è stata custodita dalla famiglia Bergamini in questi lunghi anni, è stata esaminata a fondo dai tecnici del Ris, che hanno evidenziato come la Maserati Biturbo bianca in possesso del calciatore, anche al momento della morte, è conforme a tutti i dati ed elementi oggettivi con i quali è stata rilasciata dalla casa madre all`atto delle vendita.

LA PISTA PRIVATA Resta dunque in piedi l`ipotesi della morte legata ad aspetti privati, per ragioni personali, e per questo si  indaga sulle ultime ore del giocatore, soprattutto sulla verifica della testimonianza dell`ex fidanzata Isabella Internò, presente al momento della morte di Bergamini sulla Statale Jonica, a Capo Roseo Spulico, e sentita di recente dagli inquirenti. Mettendo da parte l`ipotesi del delitto maturato in ambienti criminali, le indagini si sposta sulla cerchia di persone che avevano rapporti di frequentazione con il calciatore. Il movente dell`omicidio sarebbe dunque da ricercare in ambito personale, «magari a seguito di un litigio dopo un chiarimento per una vicenda privata non andato nella direzione sperata», come scrive la “Gazzetta”. Ora gli investigatori si concentrano sulle ultime ore di vita di Denis. Chi e quante erano le persone che lo attendevano fuori dal cinema dove si trovava con il resto del squadra? Uno snodo fondamentale della vicenda: sono quelle persone ad averlo “accompagnato” nel suo ultimo viaggio. E perché la sue ex ragazza ha sempre ripetuto la versione del suicidio, anche a dicembre, quando è stata ascoltata come persone informata sui fatti? Domande alle quali la Procura di Castrovillari è chiamata a dare una risposta. Dopo 22 anni di bugie.

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