«Lavitola gate, nessun suggerimento da Gemma Delfino»

Riceviamo e pubblichiamo la lettera dell`avvocato Francesco Bomba:

Egregio direttore,
le scrivo in nome e per conto della dottoressa Gemma Delfino, in merito a un articolo, “Gli incroci calabresi del Lavitola gate”, a firma di Pablo Petrasso e apparso qualche giorno addietro sul quotidiano da lei diretto.
Nel paragrafo conclusivo, “Gli amici calabresi”, si offre al lettore una ricostruzione dei fatti non conforme al vero e, in particolare, che il signor Lauro sarebbe «arrivato alla Ssp» – società oggetto delle attenzioni da parte degli inquirenti in quanto riferibile, seppur indirettamente, al signor Lavitola – «dietro suggerimento di un`amica, Gemma Delfino (commercialista che amministra la cooperativa che stampa l`Avanti nel dopo-Lavitola), che gli era stata presentata da Bruno Crea».
Se il passaggio appena citato può risultare oscuro – se è stato il signor Crea, «amico e socio del Lauro», ad aver presentato quest`ultimo al signor Lavitola, quale è stato il ruolo della dottoressa Delfino in questa vicenda? E, in definitiva, in cosa si sarebbe sostanziato il «suggerimento di un`amica»? –, di certo non si può muovere alcun addebito al giornalista che si limita a riportare le dichiarazioni rese dallo stesso Lauro ai magistrati; eppure: dal momento che “viene chiamata in causa”, perché non contattare la dottoressa Delfino per avere un chiarimento?
La prego di accogliere alcune brevi precisazioni: la dottoressa Gemma Delfino ha incontrato il signor Lauro, per pochi minuti, in una sola occasione e, soprattutto, non ha dato alcun suggerimento.