Foti: «Il Dipartimento sviluppo e competitività non va soppresso»
Dichiarare «se la notizia di sopprimere il Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo corrisponda al vero e se, nel caso, non si ritenga necessario non dare corso a questa soluzione…

Dichiarare «se la notizia di sopprimere il Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo corrisponda al vero e se, nel caso, non si ritenga necessario non dare corso a questa soluzione, indicando al contrario proprio nel turismo uno dei settori strategici su cui investire per favorire il rilancio del Paese». Lo chiede, in un`interrogazione al ministro per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport Gnudi e al ministro dello Sviluppo economico Passera, il deputato Pdl Antonino Foti.
«Pochi giorni fa – si legge nel testo – si è appreso da diversi organi di stampa che nel quadro degli interventi miranti alla riduzione della spesa pubblica potrebbe essere decisa la soppressione del Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo. Secondo il WTTC (World Travel and Tourism Council) nel 2011 il contributo diretto (quindi escludendo quelli indiretti e indotti) al PIL italiano del settore viaggi e turismo è stato euro 51,4 miliardi (che rappresenta il 3,3 per cento del PIL). Le stime sono destinate a crescere, entro il 2022, difatti il contributo diretto al Pil del settore viaggi e turismo in Italia è previsto intorno del 3,5 per cento ossia circa 61,2 miliardi di euro».
«Servono politiche di sviluppo – conclude Foti – e il settore turistico può certamente rappresentare uno dei pilastri del sistema Italia su cui investire, non a caso il precedente Governo, consapevole dell`importanza strategica del settore aveva voluto istituire un apposito ministero a questo dedicato. Rinunciare o comunque depotenzia re l`attenzione su questo settore significa infliggere un danno a tutta l`economia del Paese, servirebbero al contrario interventi mirati finalizzati a potenziare una politica strategica del turismo in Italia».