E Maria torna a suonare le Goldberg
VIBO VALENTIA In gennaio ha commosso il mondo musicale suonando le Variazioni Goldberg pur essendo al nono mese di gravidanza. Chi era presente al concerto rimase colpito per l’intensità e la profond…

VIBO VALENTIA In gennaio ha commosso il mondo musicale suonando le Variazioni Goldberg pur essendo al nono mese di gravidanza. Chi era presente al concerto rimase colpito per l’intensità e la profondità dell’esecuzione, in qualche modo entrata nella storia. Ora Maria Perrotta, 37enne pianista cosentina, farà di nuovo parlare di sé, visto che stasera, alle 19,30, tornerà ad esibirsi in pubblico a pochi mesi dal parto (una bambina di nome Vittoria nata a Parigi il 22 febbraio). E lo farà ancora nel capolavoro bachiano, le celebri Variazioni Goldberg, in un concerto straordinario al Politecnico “Scientia et Ars” di Vibo Valentia, nell’ambito del convegno internazionale “Filosofia della Musica e Musica della Filosofia” che il Conservatorio “F. Torrefranca” di Vibo, diretto da Antonella Barbarossa, organizza per la tredicesima edizione, dal 24 al 26 maggio. È un ritorno alle scene non previsto: «La ripresa ufficiale della mia attività concertistica è programmata in settembre – racconta la pianista al telefono da Parigi dove vive da due anni – ma questo è, come dire, un “fuori programma” dovuto alla eccezionalità della circostanza, un invito col cuore da parte del direttore del Conservatorio di Vibo Valentia, Antonella Barbarossa (che è stata la mia prima insegnante), dove ho un incarico annuale nella classe di pianoforte. Ho accettato con vero piacere, anche perché è un invito che mi lusinga».
È di poche settimane fa l’uscita del nuovo cd di Maria Perrotta per l’etichetta Cinik Records, con la registrazione dal vivo proprio delle Variazioni Goldberg di Bach realizzata nell’ottobre scorso al Teatro Valle Occupato a Roma. Subito la critica specializzata si è espressa in termini elogiativi: il cd ha meritato il massimo riconoscimento (5 Stelle) sia della rivista Musica che del mensile Suonare News, che lo ha scelto come disco del mese.
Il Corriere della Sera ha scritto testualmente che «se continua così, Maria Perrotta sembra destinata a diventare la Rosalyn Tureck italiana». «Essere paragonata alla Tureck non può che far felici – commenta Maria Perrotta – ho avuto la fortuna di ascoltarla dal vivo proprio nelle Goldberg a Firenze: mi impressionarono la chiarezza e la calma della sua esecuzione».
Il concerto sarà inoltre straordinario anche per un’altra felice circostanza: verrà inaugurato il fiammante pianoforte gran coda Steinway & Sons costruito ad Amburgo, praticamente il migliore strumento al mondo, di cui si è dotato il Conservatorio di Vibo. «Il primo concerto di un nuovo pianoforte è un’emozione – aggiunge la Perrotta – poiché è il primo momento di vera vita dello strumento. Dover essere all’altezza di uno strumento così prezioso è una bella responsabilità. Sono inoltre particolarmente felice di inaugurarlo nella città in cui insegno, perché è una speranza per una comunità, un orgoglio, un punto di forza per future proposte musicali di alto livello. Spesso la mancanza di pianoforti adeguati limita necessariamente la qualità dei concerti. Questa nuova acquisizione rappresenta senz’altro un passo avanti molto importante per la vita culturale di Vibo». Le Goldberg adatte per la vernice di uno strumento? «Sono perfette – risponde decisa la pianista – perché la varietà della scrittura è grande e le possibilità di scelte timbriche quasi infinita. Inoltre quello bachiano è un repertorio che necessita di un grande controllo e di conseguenza di un pianoforte con una tastiera altamente affidabile». Come si organizzerà per il concerto con una figlia neonata? «Che proprio il 23 maggio compirà 3 mesi! – ride Maria – Io sono stata fortunata ad avere una gravidanza e un parto tranquillo, e ho anche la fortuna di avere una rapida ripresa, che mi permette di vivere molto bene i primi delicati momenti di una nuova vita. Affronto l’impegno con gioia, lo sento come una naturale “apertura” verso l’esterno in un momento così felice per me. Mi sarà sempre al fianco mio marito Lucio e sicuramente allatterò la bimba poco prima del concerto. Mio marito la cullerà durante l’esecuzione, e chissà che le Variazioni Goldberg non facciano il loro dovere dopo trecento anni. In fondo pare che Bach le abbia scritte per alleviare l’insonnia del conte Keyserlingk, ambasciatore russo presso la corte di Sassonia!».