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Scalzo non si candida e appoggia Nicodemo Oliverio

Salvatore Scalzo rinuncia alla corsa per la segreteria regionale del Partito democratico. Una scelta, ha spiegato durante una conferenza stampa, dettata dalla necessità di «pensare a Catanzaro, per d…

Pubblicato il: 02/06/2012 – 16:19
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Scalzo non si candida e appoggia Nicodemo Oliverio

Salvatore Scalzo rinuncia alla corsa per la segreteria regionale del Partito democratico. Una scelta, ha spiegato durante una conferenza stampa, dettata dalla necessità di «pensare a Catanzaro, per dare una risposta ai 25mila concittadini che neanche un mese fa mi hanno dato il loro voto». Il giovane esponente del Pd parla di «grande segnale di novità della politica. Sono stato il candidato a sindaco, ma non ho il diritto di candidarmi a tutto, ho il dovere di garantire un lavoro quotidiano e determinato». Scalzo, quindi, si fa da parte e annuncia che sosterrà Nicodemo Oliverio. Naturalmente, però, non rinuncerà ad avere un ruolo attivo nel futuro del Pd calabrese. Oliverio avrebbe proposto al giovane catanzarese la poltrona di vicesegretario, nelle prossime ore scioglierà la riserva.  Scalzo ricostruisce così le ultime intense ore: «Questi ultimi giorni sono stati molto belli anche se tribolati perché tanti pezzi di Calabria mi hanno dimostrato vicinanza e affetto. Non avevo mai pensato a candidarmi alla segreteria, poi ho sentito grande affetto e pressione e ho dovuto riflettere. Alla fine, però, ho ritenuto che una mia eventuale candidatura non sarebbe stata la scelta giusta». Ieri l`incontro con Oliverio per sancire l`intesa. Scalzo ha reso noti anche i punti del programma del deputato che ha voluto sottoscrivere: «Promuovere il ricambio delle liste al Parlamento e in consiglio regionale; creare le condizioni per un ricambio precisando che se non ci sarà la modifica della legge elettorale si andrà alle primarie di collegio; impedire le candidature, con un patto etico, dei condannati in primo grado; pubblicizzare online i bilanci del partito, spesa per spesa e certificarli; infine un impegno per evitare le liste civetta». Sugli imminenti ritorni “scomodi” nel Pd Scalzo mette da parte la diplomazia: «Chi esce dal partito non è più degno di rientrare, i partiti non sono bordelli». Anche sui tesseramenti la posizione è netta: «Mi sono iscritto al Pd lo scorso anno sapendo di non poter votare in un eventuale congresso e non mi sono posto il problema, a differenza di qualcuno che ha alimentato polemiche sull`argomento. Io porto avanti la mia battaglia per la legalità all`esterno ma anche all`interno del partito: riaprire il tesseramento sarebbe stato un salto all`indietro di decenni».
Infine, l`ultimo messaggio Scalzo lo lancia ai compagni di partito: «Qualcuno non sarà d`accordo con la mia scelta, ma è la scelta di una persona libera che vuole salvaguardare quanto di buono e di forte si è costruito nella città e in vari pezzi di regione. Non si vuole infrangere tutto quanto ma, semmai, creare spazi di protagonismo per le nuove generazioni all`interno di un Pd rinnovato».

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