`Ndrine nel Basso Piemonte, chieste sedici condanne
TORINO La Procura di Torino ha chiesto 16 condanne nell`ambito del processo, che si svolge con il rito abbreviato, per le infiltrazioni della `ndrangheta nel Basso Piemonte. I pm hanno chiesto pene c…

TORINO La Procura di Torino ha chiesto 16 condanne nell`ambito del processo, che si svolge con il rito abbreviato, per le infiltrazioni della `ndrangheta nel Basso Piemonte. I pm hanno chiesto pene comprese tra i 5 anni e 4 mesi e i 9 anni di reclusione per concorso in associazione mafiosa. L`operazione “Alba Chiara“ era scattata alla fine di giugno dell`anno scorso e aveva portato a 19 misure cautelari tra l`Alessandrino, l`Astigiano e il Cuneese. Secondo gli inquirenti era stata costituito un “locale“ di derivazione reggina, con base a Novi Ligure, capeggiata da Bruno Pronestì di Bosco Marengo (Al). Per Pronestì è stata chiesta una pena di 8 anni di reclusione, perché i magistrati hanno valutato il fatto che si è poi «dissociato» dall`organizzazione. In carcere era finito anche Giuseppe Caridi, consigliere comunale di Alessandria del Pdl, che secondo gli investigatori è stato affiliato a pieno titolo nell`organizzazione con la qualifica di «picciotto», per il quale la Procura ha chiesto una condanna a 6 anni e 8 mesi di reclusione. La pena più alta, 9 anni di carcere, è stata chiesta per Antonio Maiolo di Sale (Al), considerato uno dei vertici dell`organizzazione nel Basso Piemonte, e Michele Gariuolo di Sommariva del Bosco (Cn). Dei 19 arrestati inizialmente, Rocco Zangrà, ritenuto «elemento di vertice» del “locale”, è stato giudicato in un altro procedimento mentre Francesco Librizzi, albese, ha scelto il rito ordinario e in questi giorni il gup deciderà sull`eventuale rinvio a giudizio. Infine Francesco Guerrisi di Bosco Marengo, aveva patteggiato la pena per il reato di assistenza agli associati.