L`appello di Marino alla città per la «sicurezza condivisa»
«Strafelice di essere a Catanzaro». Con questa “dichiarazione d`amore” è iniziata ufficialmente la nuova esperienza del questore Guido Marino nel capoluogo. «Sono ottimista – ha spiegato Marino incon…

«Strafelice di essere a Catanzaro». Con questa “dichiarazione d`amore” è iniziata ufficialmente la nuova esperienza del questore Guido Marino nel capoluogo. «Sono ottimista – ha spiegato Marino incontrando la stampa – perché so di avere funzionari di livello eccezionale, è un onore poter lavorare con gli uomini e le donne della polizia di Catanzaro». Un entusiasmo, assicura il nuovo questore che «dovrà trovare riscontro nei fatti». Marino giunge a Catanzaro in un momento particolare della vita cittadina. Nell`ultimo mese l`escalation di furti e rapine, soprattutto nel centro storico, ha destato parecchio allarme nella popolazione. Il questore raccomanda a tutti di non creare allarmismo. «Nessun intento di minimizzare la portata di un furto o degli altri episodi, ma sottolineo che i numeri non giustificano l`allarme». Ma il ragionamento di Marino si spinge oltre. Un appello alla cittadinanza per una «sicurezza condivisa»: forze di polizia, ma anche amministrazioni e servizi pubblici che funzionino. Altro tema caldo del capoluogo è la questione rom nella periferia sud della città. «Prima di dare “ricette” – spiega il questore – voglio conoscere a fondo la realtà. Dall`idea che mi sono fatto, però, forse il problema non è solo di polizia. Le operazioni, gli arresti potrebbero essere non risolutive. Insomma, servirebbe affrontare tutti gli aspetti della vicenda, non solo quello repressivo». Sulle ataviche carenze di organico e di risorse, Guido Marino smorza le polemiche: «Bisogna farsi bastare le risorse disponibili. Pochi o tanti che saremo i cittadini devono sapere che avrà il massimo dagli uomini e le donne della polizia».
Marino, agli inizi della carriera, ha prestato servizio presso la Questura di Bergamo, poi si è trasferito a Milano dove ha lavorato alla squadra mobile e alla Direzione investigativa antimafia (Dia). Nel 1995 è diventato capo della squadra mobile di Genova, poi dal giugno 1997 capo della mobile di Palermo, dove nel 2002 ha assunto l’incarico di vice questore vicario. La sua carriera è proseguita a Cosenza nelle vesti di questore fino al 2007, quando è andato a ricoprire lo stesso ruolo alla Questura di Caltanissetta. Una città con cui si è legato particolarmente e che gli ha concesso la cittadinanza onoraria, dopo il suo trasferimento alla Dia di Roma.
VERTICE IN PREFETTURA Nel pomeriggio lo stesso questore Marino ha partecipato alla riunione tecnica, indetta dal prefetto di Catanzaro Antonio Reppucci, per fare il punto sull`attività di contrasto alla criminalità organizzata e, in particolare, alle infiltrazioni delle cosche nella attività imprenditoriali lecite. Alla riunione hanno partecipato i prefetti ed i vertici delle forze dell`ordine delle cinque province, il procuratore della Dda Antonio Vincenzo Lombardo, la Dia ed i presidenti di Confindustria Regionale e provinciale di Catanzaro, Giuseppe Speziali e Giuseppe Gatto. Nel corso dell`incontro, secondo quanto si è appreso, è stata fatta un`analisi delle misure a disposizione degli apparati inquirenti ed investigativi e di come renderle più efficaci. Inoltre sono state discusse le iniziative più efficienti per contrastare gli appetiti della `ndrangheta e i tentativi di infiltrazione, anche allo scopo di riciclare denaro sporco, non solo negli appalti pubblici, ma anche nella grande distribuzione, nella green economy, nel turismo e nelle attività imprenditoriali e commerciali più in generale.