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Niente notifica, salta l`udienza di Toghe lucane-bis

Manca la notifica dell`udienza agli undici indagati e per questo tutto viene rinviato a dopo l`estate. È quanto accaduto nel palazzo di giustizia di Catanzaro dove era prevista la prima udienza preli…

Pubblicato il: 15/06/2012 – 14:27
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Niente notifica, salta l`udienza di Toghe lucane-bis

Manca la notifica dell`udienza agli undici indagati e per questo tutto viene rinviato a dopo l`estate. È quanto accaduto nel palazzo di giustizia di Catanzaro dove era prevista la prima udienza preliminare per l`inchiesta Toghe lucane-bis. Il rinvio, al 22 di ottobre, è stato deciso dal gup Gabriella Reillo che ha presieduto temporaneamente l`udienza al posto del giudice incaricato, adesso in maternità. Tra l`altro, secondo quanto riferito in ambienti giudiziari, vi potrebbero anche essere difficoltà nell`individuazione di un giudice dal momento che molti dei gup in servizio nel Tribunale di Catanzaro
si sono già espressi sulla vicenda o sulla prima inchiesta, denominata Toghe Lucane, che si è conclusa con un`archiviazione.
In aula era presente l`avvocato Bruno Larosa, legale del magistrato Henry John Woodcock che avrebbe dovuto costituirsi parte civile. «Stigmatizziamo in maniera decisa la circostanza che neanche una notifica è stata fatta agli imputati. Con tutto il rispetto per i magistrati di Catanzaro che fanno il loro dovere – ha aggiunto il legale – quanto è successo è indicativo di qualcosa di allarmante nel sistema nel suo complesso. Questo è un processo che si deve fare. Si tratta di un processo a dei magistrati accusati di reati ed illeciti ai danni di altri magistrati ed è giusto che i cittadini sappiano se quei gravi fatti siano stati commessi. Così come è diritto degli imputati difendersi e delle parti offese far valere le proprie ragioni».
L`indagine vede coinvolti magistrati in servizio a Potenza, o che nel capoluogo lucano hanno lavorato in passato, appartenenti alle forze dell`ordine ed un ex agente del Sisde. Devono rispondere, a vario titolo, di associazione per delinquere, violazione della legge Anselmi sulle società segrete, corruzione, rivelazione di segreto d`ufficio, tentato abuso d`ufficio. Tra gli imputati figurano l`ex procuratore generale di Potenza, Vincenzo Tufano; i sostituti procuratori generali di Potenza Gaetano Bonomi e Modestino Roca; il pm Claudia De Luca; i carabinieri Antonio Cristiano e Consolato Tino Roma; l`ex agente del Sisde Nicola Cervone; il maresciallo della Guardia di finanza Angelo Morello; l`imprenditore Ugo Barchiesi; l`autista della Procura generale Marco D`Andrea e l`ispettore della polizia, Leonardo Campagna. L`inchiesta, per il procuratore aggiunto di Catanzaro Giuseppe Borrelli e per il sostituto Simona Rossi, che hanno coordinato le indagini, ha evidenziato una serie di tentativi, che in alcuni casi sarebbero stati messi in atto da una vera e propria associazione, per dare modo alla Procura generale di Potenza di avviare verifiche disciplinari nei confronti dell`allora pm del capoluogo lucano Henry John Woodcock e di altri magistrati, allo scopo di «evitare, indirizzare o bloccare lo svolgimento delle sue indagini». A Tufano viene contestato il reato di tentato abuso d`ufficio, mentre di associazione per delinquere e la violazione della legge Anselmi sono accusati Bonomi, Morello, Cristiano, Cervone e Roma. Le indagini su Toghe Lucane-Bis sono iniziate dopo alcune denunce anonime contenenti calunnie ai danni di Woodcock, inviate da Cervone il cui organizzatore, per l`accusa, sarebbe stato Bonomi. Nell`esposto anonimo, tra l`altro, erano contenuti i tabulati telefonici del pm e quelli della giornalista Federica Sciarelli allo scopo di accreditare l`ipotesi, risultata non vera, che il magistrato fornisse notizie riservate alla conduttrice della trasmissione di Rai 3 “Chi l`ha visto?” ed al conduttore di Annozero, Michele Santoro.

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