CASO SARLO | Tallini inguaia la giunta regionale

CATANZARO Dopo l`interrogatorio dell`assessore regionale Domenico Tallini, rischia di allungarsi la lista degli indagati nell`ambito dell`inchiesta sulla nomina a dirigente generale del dipartimento Controlli. Tallini, indagato per abuso d`ufficio insieme alla dirigente dell`assessorato Rosalia Marasco, durante il colloquio con il magistrato Gerardo Dominijanni ha sostenuto che si trattò di una decisione presa collegialmente dalla giunta guidata dal presidente Scopelliti. Lo stesso assessore ha invitato il pubblico ministero ad ascoltare gli altri membri dell`esecutivo. Bisognerà adesso attendere per sapere se assessori e governatore compariranno davanti al sostituto procuratore come persone informate sui fatti o come indagati.

L`INTERROGATORIO L`assessore Tallini, accompagnato dagli avvocati Enzo Ioppoli e Francesco Scalzi, è stato ascoltato dal pm Dominijanni per circa un`ora. Rispondendo alle domande del pm ha ricostruito l`iter  che ha portato alla nomina di Alessandra Sarlo a dirigente generale del dipartimento Controlli, un settore creato lo scorso anno dalla giunta regionale e affidato alla moglie del magistrato Vincenzo Giglio, coinvolto nell`inchiesta della Dda di Milano . «Al magistrato – ha detto Tallini uscendo dal palazzo di giustizia – ho portato al documentazione relativa alla nomina e l`abbiamo guardata insieme affrontando le varie fasi che hanno portato alla nomina che è stata decisa collegialmente dalla giunta regionale. Ho anche sollecitato il pm a sentire le persone che erano presenti alla riunione».
«Credo – ha aggiunto Tallini – di avere dato tutti i chiarimenti possibili e immaginabili affinché il pm possa rendersi conto della trasparenza dei miei comportamenti». «L`assessore Tallini – ha spiegato l`avvocato Ioppoli – ha risposto a tutte le domande e offerto ampi chiarimenti, riferendo di come certe decisioni vengano prese a livello collegiale».

PERCHE` UN`ESTERNA Durante l`interrogatorio è stata fornita anche una motivazione rispetto all`indicazione di un burocrate esterno all`amministrazione regionale, Tallini ha detto che si è trattato di «una scelta di buon senso. Dovendo nominare un dirigente che si occupasse di controllare altri dirigenti, ci è sembrato più opportuno rivolgerci all`esterno». Un dato nuovo che sembra però cozzare con l`iter seguito all`epoca dalla giunta. Infatti, dopo la decisione di istituire il dipartimento Controlli, il 26 luglio viene pubblicato l`avviso rivolto al personale della Regione per il conferimento degli incarichi dirigenziali. Con la delibera 381 dell`11 agosto del 2011 la giunta regionale sancisce che nessuna delle nove candidature interne risultava idonea all`incarico del nuovo dipartimento: «Nessuno dei dirigenti interessati a detto incarico ha maturato, seppure alcuni gia? titolari di competenze relative ai controlli interni, una esperienza sufficiente in proporzione alla complessita? dell’incarico». Nel corpo del provvedimento non vi è traccia delle motivazioni esposte oggi dall`assessore Tallini al pm. Stessa cosa nella delibera di fine agosto con cui la giunta nomina direttore generale Alessandra Sarlo che per un breve periodo, nel 2010, era stata commissario dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia. Proprio quest`ultima nomina è valsa l`accusa di corruzione contestata al consigliere regionale della Calabria Franco Morelli nell`ambito dell`indagine della Dda di Milano “Infinito”. La Sarlo è, infatti, moglie del magistrato Vincenzo Giglio, il giudice che avrebbe fornito notizie riservate al consigliere Morelli.