Il Pd, D`Attorre e gli incarichi dati da Scopelliti
LAMEZIA TERME In queste settimane è stato costretto a subire l’onta di coloro che lo additavano come «il maggiore ostacolo» alla celebrazione del congresso regionale. Poi, stanco delle critiche, Alfr…

LAMEZIA TERME In queste settimane è stato costretto a subire l’onta di coloro che lo additavano come «il maggiore ostacolo» alla celebrazione del congresso regionale. Poi, stanco delle critiche, Alfredo D’Attorre si è deciso: basta con il silenzio, meglio dire come stanno realmente le cose. E così, ai militanti arrivati a Lamezia Terme venerdì sera per l’assemblea dei circoli, il commissario del Pd ha voluto lanciare un messaggio chiaro: «Chi sta nel Pd non dà suggerimenti a Scopelliti, né prende incarichi da lui». Apriti cielo. La prima a reagire (lo ha fatto in real time) è Enza Bruno Bossio (moglie di Adamo): «Fai i nomi, adesso». Gelida la replica del commissario: «Sei troppo intelligente per non capirlo. I giornali li leggi pure tu».
A chi si riferiva D’Attorre con la sua reprimenda? Le voci messe in circolo in queste ore sono le più disparate. In realtà, a chi ha avuto modo di parlargli, il commissario del Pd calabrese ha assicurato che nelle sue intenzioni c’era quella di lanciare «chiari e precisi messaggi» a due esponenti del partito. Il primo sarebbe Nicola Adamo. Al consigliere regionale eletto nelle fila dei democrat ma iscritto al gruppo Misto, D’Attorre contesterebbe questa sorta di “dialogo privilegiato” instaurato con il governatore Peppe Scopelliti. Sanità, Infrastrutture, Lavori pubblici: non c’è settore dove l’ex capogruppo del partito non abbia mostrato più di un’apertura nei confronti del centrodestra che governa alla Regione.
Ma il duro richiamo di D’Attorre avrebbe come destinatario pure l’europarlamentare (eletto con Idv e da poco transitato nel Pd) Pino Arlacchi. Una fonte autorevole del Pd, che parla solo attraverso la raccomandazione di restare anonima, sintetizza la questione così: «Arlacchi ha iniziato la sua opera demolitoria nei confronti di D’Attorre dopo che quest’ultimo ha denunciato pubblicamente la promozione del parlamentare europeo al vertice del Cda della società “Magna Graecia”. E da chi è stata caldeggiata la nomina? Da Scopelliti in persona».
Insomma, una serie di contraddizioni enormi. Così grandi da spingere D’Attorre a rompere gli indugi e uscire allo scoperto. L`attacco frontale è diretto a chi considera il Pd calabrese come un luogo dal quale è possibile entrare e uscire a proprio piacimento. Un po’ come un hotel dalle porte girevoli.