Confermato il sequestro dei beni della "Gesi group srl"
REGGIO CALABRIA Confermato il sequestro della società “Gesi group srl”, l`azienda riconducibile a Senia Seloua, compagna dell’ex consigliere comunale di centrodestra Dominique Suraci. Il Tribunale de…

REGGIO CALABRIA Confermato il sequestro della società “Gesi group srl”, l`azienda riconducibile a Senia Seloua, compagna dell’ex consigliere comunale di centrodestra Dominique Suraci. Il Tribunale della libertà di Reggio Calabria ha rigettato la richiesta di revoca del sequestro eseguito nelle settimane scorse dal Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza su richiesta del sostituto procuratore Stefano Musolino. La “Gesi group srl” è coinvolta in un’inchiesta della Procura nell’ambito della quale sono stati applicati i sigilli a beni per 3 milioni di euro tra cui lo storico ritrovo “Cordon bleu” sul corso Garibaldi a Reggio Calabria. In particolare l’indagine ha riguardato il patrimonio delle società intestate a Gaetano Tomasello, ex consigliere comunale appartenente alla maggioranza che sosteneva l’allora sindaco Giuseppe Scopelliti, e alla moglie Brunella Fortunata Latella. Oltre ai coniugi Tomasello, risultano indagati la sorella della donna, Maria Rosaria Latella, Carmelo Salvatore Panzera, Damiano Viglianisi e, appunto, Senia Saloua. Le ipotesi di reato sono bancarotta impropria, false fatturazioni ed estorsione. Le indagini sono partite dalla «denuncia di una trentina di dipendenti di alcuni supermercati del capoluogo reggino, i quali lamentavano da alcuni mesi di non percepire lo stipendio e temevano il licenziamento. Gli approfondimenti esperiti dalle Fiamme gialle permettevano di accertare» che Brunella Fortunata Latella e Gaetano Tomasello, «rispettivamente soci unici della società che gestiva i supermercati e di un’immobiliare, in sede di procedura di concordato preventivo dinnanzi al Tribunale, avrebbero fatto apparire le due società come enti distinti e separati con contestuale creazione di crediti apparenti tra loro al fine di ingannare i creditori ammessi alla predetta procedura».
Dopo il sequestro, anche Dominique Suraci è stato iscritto nel registro. In particolare, l’ex consigliere è finito sotto inchiesta in seguito alle dichiarazioni rese dallo stesso al pm Musolino nel tentativo di alleggerire la posizione della compagna. Facendo riferimento ai movimenti societari rientranti nell’inchiesta, Suraci aveva affermato: «L’operazione investigata è stata gestita da me in reiterati contatti e riunioni con gli avvocati Carlo e Giuseppe Grillo e con Latella Brunella Fortunata. In quest’operazione ho pensato solo di tutelare meglio possibile gli interessi della “Fast Group srl”, ponendo tutta una serie di clausole che abbattessero i rischi economici dell’operazione, disinteressandomi delle vicende connesse alla procedura di concordato preventivo. In relazione alle altre quote della “Gesi group srl” mi interessava solo che a me fosse chiaro chi fosse il mio socio, disinteressandomi di come potesse aprire all’esterno, perciò ho accettato la partecipazione tramite fiduciarie, tutelando anche nei rapporti con le società fiduciarie, gli interessi attuali e futuri della “Fast Group srl”. Tramite la “Gesi group srl” è in corso di stipula un contratto d’affitto del capannone della “Gabrem Srl” a Gallico, presso quella struttura era mia intenzione trasferire parte del personale, parte del ramo di azienda affittato dalla “Doc Market Srl”. Sono stato io a sollecitare reiteratamente il Modafferi affinché supermercato di Melito Porto Salvo. Non so nulla della “Gsc Srl”».