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Il super-lunedì del governatore calabrese

REGGIO CALABRIA Sarà un inizio di settimana di super lavoro per Peppe Scopelliti. Nell`agenda del governatore (da pochi giorni rinviato a giudizio per abuso d`ufficio e falso idelogico nell`inchiesta…

Pubblicato il: 22/07/2012 – 17:24
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Il super-lunedì  del governatore calabrese

REGGIO CALABRIA Sarà un inizio di settimana di super lavoro per Peppe Scopelliti. Nell`agenda del governatore (da pochi giorni rinviato a giudizio per abuso d`ufficio e falso idelogico nell`inchiesta sul buco finanziario del Comune di Reggio Calabria), lunedì 23, sono due gli appuntamenti cerchiati in rosso. Il primo riguarda il consiglio regionale straordinario convocato a Palazzo Campanella per la discussione sulla possibilità di realizzare una centrale a carbone a Saline Joniche. L`altro riguarda la periodica riunione del “tavolo Massicci” in programma a Roma per la verifica dell`attuazione del Piano di rientro dal deficit sanitario. Secondo i programmi messi a punto dal suo staff, Scopelliti dovrebbe arrivare in tempo (ed è la ragione per cui il Consiglio è stato insolitamente convocato nel pomeriggio) per chiudere il dibattito nella massima assemblea elettiva calabrese. In ogni caso, tutto dipende dai tempi che avrà la riunione capitolina sui temi sanitari.
Davanti ai tecnici ministeriali, il governatore e sub-commissari saranno chiamati a fornire risposte convincenti sui ritardi nella riorganizzazione della rete ospedaliera e soprattutto su alcuni passaggi poco chiari che riguardano la Fondazione Campanella. La struttura che fornisce servizi nel campo della ricerca oncologica costa circa 20 milioni mentre il valore dei servizi erogati (tra ricoveri e prestazioni ambulatoriali) si aggira sui10 milioni. I costi più elevati riguardano il personale. L`occhio dei funzionari dei dicasteri della Salute e del Tesoro è rivolto soprattutto ad alcune assunzioni compiute negli anni scorsi e che sono andate oltre il reale fabbisogno. Altri aspetti che non convincono sono la legge regionale che trasforma la struttura in ente pubblico e la mancata nomina di un commissario liquidatore della Fondazione che si faccia carico di eventuali disavanzi di bilancio.
Ma la struttura commissariale della Regione sarà chiamata a rispondere pure su altre serie di questioni. Una di queste riguarda il mancato invio del bilancio consuntivo 2010. Tra le altre criticità segnalate nell`ultima riunione del “tavolo Massicci”, c`è la norma che regola la mobilità e la ricollocazione del personale appartenente all`area dirigenziale a seguito della riconversione degli ospedali. I tecnici del ministero evidenziano che «la priorità va data alle esigenze organizzative piuttosto che alla vicinanza al luogo di residenza, ovvero al mantenimento del medesimo ruolo, posizione e stato giuridico in godimento».

LA CENTRALE DI SALINE Per quanto riguarda la centrale di Saline Joniche c`è da dire che il governatore ha sempre  ribadito la sua contrarietà alla realizzazione dell`opera, lasciando (in maniera un po` pilatesca) tuttavia la decisione finale ai territori. Più chiara, invece, la posizione dell`opposizione. Il Pd, tramite il capogruppo Sandro Principe, ha già chiarito quella che è la posizione del partito sulla questione: «In più occasioni ha avuto modo di evidenziare, nelle sedi istituzionali, in convegni e sulla stampa, la propria contrarietà alla costruzione della centrale a carbone proposto dalla società Saline Energie Joniche, nel Comune di Montebello Jonico ed ha sostenuto ogni iniziativa utile alla realizzazione di un progetto di bonifica e di riqualificazione produttiva dell`area di Saline Joniche, rispettando la vocazione ambientale e turistica del territorio. A tal proposito è utile ricordare che il governo di centrosinistra aveva predisposto un progetto di utilizzazione turistica dell`area, approvato dal Cipe».
Dal canto suo, la Multinazionale Sei difende il suo progetto, respingendo le accuse di impianti obsoleti e sottolineando che le tecnologie sono innovative e pulite. «La Centrale Sei – afferma in una nota – adotta tecnologie di ultima generazione, in grado di garantire altissimi standard di efficienza ed emissioni inferiori alla metà dei limiti di legge». La società punta inoltre sui posti di lavoro. «Il personale previsto nei cinque anni di costruzione – spiega ancora la società – è stimato in circa 1.200 unità con punte di circa 1.700 tra il 15° ed il 30° mese, per un totale di 8 milioni di ore di lavoro. Per quanto riguarda l`esercizio della Centrale una volta costruita (la vita media di un impianto del genere supera abbondantemente i 30 anni), le unità lavorative dirette previste sono pari a 143 come interni (e solo queste sono quelle che vengono citate) e 132 come personale esterno anch`esso fondamentale al buon funzionamento dell`impianto».

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