La ricetta del Pd per cambiare la Calabria
Dodici pagine in cui in sostanza viene radiografata la situazione economico-sociale di questa regione. La mozione parlamentare sulla Calabria che i vertici del Pd presenteranno mercoledì mattina alla…

Dodici pagine in cui in sostanza viene radiografata la situazione economico-sociale di questa regione. La mozione parlamentare sulla Calabria che i vertici del Pd presenteranno mercoledì mattina alla Camera «vuole essere un segnale di svolta», per usare le parole del commissario del partito Alfredo D’Attorre. In pratica con il documento – che avrà il segretario nazionale Bersani come primo firmatario e a cui ha lavorato sodo il deputato Marco Minniti – il Pd sollecita quasi un piano straordinario per la Calabria.
Per questo l’atto parlamentare impegna anzitutto il governo «a utilizzare i fondi nazionali aggiuntivi derivanti dall’abbassamento della quota di cofinanziamento nazionale in materia di fondi strutturali», a «finanziare il programma straordinario per gli uffici giudiziari e la polizia giudiziaria della Calabria approvato dalla commissione parlamentare antimafia», a «invitare i grandi gruppi energetici (Enel, Eni) a promuovere un’efficace politica di investimenti e innovazione in Calabria», «a promuovere presso le Ferrovie dello Stato la predisposizione di misure di investimento in Calabria nel settore ferroviario, delle merci, della logistica e dell’indotto».
Grande spazio viene dato poi al tema delle infrastrutture. Il Pd invita il governo Monti « a reperire urgentemente tutte le risorse necessarie da destinare al potenziamento delle infrastrutture prioritarie» come la Salerno-Reggio Calabria e la Statale 106 jonica, quindi allestire un tavolo nazionale a componente pubblica e privata. E poi ancora: «La possibilità di incardinare lo sviluppo del retroporto di Gioia Tauro nel quadro del Piano nazionale della logistica, assegnando ad esso funzioni di scalo industriale collegato ad una piattaforma logistica integrata con le reti di trasporto nazionali e internazionali».
Altro punto di fondamentale importanza è quello relativo alla «soppressione dei finanziamenti per la realizzazione e gestione del Ponte sullo Stretto di Messina e a procedere allo scioglimento della società Stretto di Messina, indirizzando le risorse immediatamente disponibili per questa via a un più urgente e improcrastinabile Piano straordinario di ammodernamento delle infrastrutture viarie calabresi e siciliane».
Nella mozione poi si sollecita «l’inserimento di piani di sviluppo archeologici finalizzati all’accrescimento dell’offerta turistica, soprattutto attraverso il potenziamento dei servizi di accoglienza nelle aree archeologiche di Sibari, Roccelletta di Borgia e Locri, dove sono presenti musei di livello internazionale», e la definizione di «un piano organico straordinario di controllo e di depurazione delle acque marine e fluviali calabresi». Infine spazio «al potenziamento del sistema universitario calabrese, favorendo l’istituzione di nuove facoltà e dipartimenti necessari a soddisfare il bisogno di laureati nei servizi di rilevanza pubblica e nei diversi settori di attività economica in Calabria». Vedremo ora se il governo dei tecnici sarà in grado di raccogliere la sfida per rilanciare una regione dimenticata un po’ da tutti.