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Termalismo, arriva l`ok in commissione

REGGIO CALABRIA La quarta Commissione consiliare, “Assetto e utilizzo del territorio – Protezione dell’Ambiente”, presieduta dal consigliere Alfonso Dattolo (Udc), ha approvato all’unanimità una prop…

Pubblicato il: 01/08/2012 – 15:24
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Termalismo, arriva l`ok in commissione

REGGIO CALABRIA La quarta Commissione consiliare, “Assetto e utilizzo del territorio – Protezione dell’Ambiente”, presieduta dal consigliere Alfonso Dattolo (Udc), ha approvato all’unanimità una proposta di legge per la valorizzazione e la promozione del termalismo in Calabria. «È un settore, quello termale – ha detto Dattolo a conclusione della seduta – che impegna oltre 1500 unità lavorative, una quota significativa dell’economia calabrese. Il termalismo è storicamente legato, insieme agli aspetti della salute, a un modello di fare vacanze che in Italia conosce antiche e consolidate esperienze. Nella nostra regione, pur in presenza di condizioni e requisiti naturali per fare termalismo, il settore ha conosciuto uno sviluppo limitato a causa di una inadeguata normazione e per l’insufficiente disponibilità finanziaria. Con questa legge, che innova la precedente di oltre dieci anni addietro, la Regione Calabria offre una sponda concreta agli operatori del settore per incrementare le attività e l’offerta non solo ai nostri concittadini, ma a quanti nel resto d’Italia intendono godere di un eccellente servizio alla salute coniugandolo con un soggiorno aperto alla conoscenza della nostra terra e delle sue bellezze naturali, archeologiche ed ambientali». Nel corso dei lavori, la Commissione ha inoltre approvato a maggioranza una proposta di legge illustrata dal presidente Dattolo con cui si istituisce la struttura tecnica di valutazione di impatto ambientale (Via), di valutazione ambientale strategica (Vas), di autorizzazione integrata ambientale (Aia), e di valutazione di incidenza (Vi). «La struttura tecnica di valutazione – si legge nella relazione di accompagnamento al testo normativo – è organizzata in modo da comprendere le professionalità necessarie ed è costituita da un contingente di personale in numero non superiore a 15 unità, di cui una unità in rappresentanza dell’Arpacal, individuato tra i dipendenti dei ruoli della Regione Calabria, ovvero degli enti e delle agenzie strumentali, da collocare previo comando, distacco o analogo provvedimento di utilizzazione». Ai lavori della Commissione hanno fornito il loro contributo i consiglieri: Guccione, Scalzo e Franchino, del Pd; Orsomarso, Morrone e Magno, del Pdl; De Masi, di IdV, e Rappoccio, di Insieme per la Calabria. Era presente, in rappresentanza del dipartimento della Giunta, l’ingegnere Bruno Gualtieri.
«Oggi è un giorno importante per il termalismo in Calabria», ha detto Fausto Orsomarso. «La proposta di legge – ha aggiunto – è la dimostrazione del valore strategico del settore. La Calabria continua a differenziare la sua offerta turistica e del benessere, questo permetterà il rilancio di località termali come le terme Luigiane e Sibarite. La proposta di legge colma un vuoto normativo di più di 25 anni». «Inoltre – ha concluso – prevede la possibilità di potenziare e valorizzare le aziende termali, quelle ricettive ei territori termali».
Numerosi gli emendamenti approvati, molti dei quali presentati dal consigliere regionale Carlo Guccione a nome del gruppo Pd, che hanno permesso di migliorare la proposta di legge, che sarà varata definitivamente nella prossima seduta del consiglio regionale, fissata per il prossimo 3 agosto. «La Calabria –ha dichiarato Guccione – è una regione che non legiferava in questa materia dal 1984 e che non aveva mai ottemperato, fino a oggi, alla legge quadro nazionale del 2000 che imponeva un’apposita legislazione regionale sul termalismo. Dopo 30 anni, dunque, il consiglio regionale calabrese sarà chiamato ad approvare finalmente la legge di promozione e valorizzazione del termalismo in Calabria. Uno strumento che sicuramente darà nuovo impulso a un settore strategico per lo sviluppo della nostra regione e che, attraverso azioni di innovazione potrà favorirne il sostegno per il miglioramento e l’allargamento dei servizi e permettere così anche una migliore utilizzazione delle risorse comunitarie per sviluppare un sistema, quello del termalismo, del fitness e del benessere appunto, che deve necessariamente integrarsi con la valorizzazione dell’ambiente, del paesaggio, del territorio, del mare e della montagna, dei beni architettonici e religiosi e deve diventare qualitativamente appetibile sui mercati nazionali e internazionali». «La proposta di legge – ha proseguito il consigliere – prevede, inoltre, che i soggetti a cui potranno  essere concessi i finanziamenti possono essere enti locali, imprese private e pubbliche o a partecipazione pubblica e individua anche i Comuni di Lamezia Terme, Galatro, Locri, Spezzano Albanese, Guardia Piemontese, Acquappesa, Cassano allo Jonio, Cerchiara di Calabria e Cotronei come Comuni termali calabresi. Un settore nevralgico come il termalismo, che già oggi in Calabria assicura una occupazione diretta ed indiretta a 3mila addetti può, dunque, allargare ulteriormente l’offerta turistica regionale».
«Per fare tutto questo, però – ha concluso Guccione – è necessario innanzitutto che le Asp sblocchino al più presto i pagamenti arretrati delle prestazioni termali, che rischiano di mettere in seria difficoltà le imprese che vantano crediti per somme che superano anche i due milioni di euro per singola azienda».

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