Aeroporto dello Stretto, Confindustria incassa consensi
Ha incassato molti consensi la presa di posizione di Confindustria Reggio Calabria sull’aeroporto dello Stretto. L’associazione degli industriali, intervenendo nel dibattito che si è aperto in seguit…

Ha incassato molti consensi la presa di posizione di Confindustria Reggio Calabria sull’aeroporto dello Stretto. L’associazione degli industriali, intervenendo nel dibattito che si è aperto in seguito al possibile declassamento dello scalo, ha preso le distanze dal coro unanime della politica, che si è limitata a chiedere di salvare l’infrastruttura. In particolare, il neopresidente Andrea Cuzzocrea, in una nota, ha sottolineato come di fatto l’aeroporto abbia già un interesse locale, evidenziando come il cuore del problema sia rappresentato dalla società di gestione Sogas, storicamente ostaggio della politica. «L’analisi più lucida della situazione è stata proposta dalla Presidenza di Confindustria Reggio Calabria», sostiene il presidente della sezione Turismo della stessa associazione degli industriali. Secondo Giuseppe Nucera, «i tre aeroporti calabresi svolgono funzioni completamente diverse. Nella nostra regione c’è un solo scalo internazionale, quello di Lamezia Terme. Ciò significa che Reggio e Crotone devono assolvere a ruoli differenti. Il “Sant’Anna” di Crotone, ad esempio, dispone di una grande vocazione alla charteristica per tutta l’area che va dall’Alto Jonio cosentino a Catanzaro Lido». Per Nucera, che sollecita la creazione di una sola società di gestione degli aeroporti regionali, «Confindustria e il presidente Cuzzocrea fanno bene a ricordare che da sempre, e con tutti i partiti, la Sogas ha rappresentato solo uno dei tanti strumenti a disposizione della politica per soddisfare appetiti clientelari. Alla guida delle società di gestione serve un management di alto livello e di comprovata esperienza, che adotti come principio ispiratore delle sue azioni la logica di mercato e non il manuale Cencelli».
Sulla stessa lunghezza d’onda la deputata del Pd Maria Grazia Laganà Fortugno. «Apprezzo il pragmatismo e la capacità di sfidare i luoghi comuni che Confindustria Reggio Calabria ha dimostrato. Credo che si debba partire dall’impostazione degli industriali reggini per rilanciare non solo lo scalo di Ravagnese, ma più in generale le sorti di una città e di una provincia in declino». La parlamentare, che rilancia la proposta di un tavolo tematico tra istituzioni, imprese e parti sociali, afferma: «Sul “Tito Minniti” bisogna riconoscere con onestà che la classe politica ha fallito il suo compito. Alla guida della Sogas si sono susseguite gestioni fallimentari. Adesso non si può più sbagliare, perché il Piano aeroporti rischia di far tramontare definitivamente ogni possibilità di sviluppo per questo territorio che soffre un atavico isolamento». A cominciare dall’area della Locride.
E sulla vicenda, cui la città di Reggio è molto sensibile, interviene anche l’associazione Ethos: «All`interno del solito, falso dibattito, si è notata una novità e ci riferiamo alla nota della Confindustria, diciamo della “nuova Confindustria”, visto che la precedente gestione, si passi il termine, ben di rado si è distinta per interventi sulle scelte politiche-economiche che via via venivano propinate al territorio». Ethos, sul tema della privatizzazione della Sogas, chiede che il risanamento non sia propedeutico alla cessione a privati che, così, si ritroverebbero a usufruire solo di benefici. «Il primo passo – sostiene Giovanni Sergi – potrebbe essere quello che Confindustria elabori non una generica proposta di un eventuale acquisizione a “costo zero”, ma un vero e proprio piano industriale. Proponiamo che questo piano venga illustrato alla Città intera e non ai soliti potentati politici e, come giustamente sottolineato nel comunicato, alle parti sociali. Una proposta economica, certo, ma che coinvolga finalmente tutta la Città. Poi toccherà alla politica rispondere. Politica a cui non è più consentito trincerarsi dietro le solite frasi fatte, qualcosa dovrà pur dire».