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IN EDICOLA | La cimice a casa Pelle e l`occasione sprecata

Mafiosi, politici, imprenditori, professionisti, commercianti, faccendieri d`ogni tipo. Tutti passavano da casa di Giuseppe Pelle, boss di San Luca. Lo dimostrano i numeri: in meno di due mesi la cim…

Pubblicato il: 14/09/2012 – 16:35
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IN EDICOLA | La cimice a casa Pelle e l`occasione sprecata

Mafiosi, politici, imprenditori, professionisti, commercianti, faccendieri d`ogni tipo. Tutti passavano da casa di Giuseppe Pelle, boss di San Luca. Lo dimostrano i numeri: in meno di due mesi la cimice piazzata dai carabinieri nell`abitazione del capobastone ha captato 10.389 conversazioni. Un numero enorme emerso durante l`audizione, in commissione parlamentare Antimafia, del procuratore capo di Reggio Calabria Ottavio Sferlazza, dell`aggiunto Michele Prestipino e del sostituto Nicola Gratteri. Dialoghi importanti che hanno già portato a risultati eclatanti come l`arresto del consigliere Santi Zappalà. Eppure, di quanto accadeva nell`abitazione del boss si sa ancora una minima parte. L`audizione in commissione, soprattutto, non chiarisce chi e perché decise di staccare la preziosissima microspia sistemata in casa del boss Pelle “Gambazza”? L`audizione dei magistrati reggini proseguirà. Quella potrebbe essere l`occasione per fare definitiva chiarezza, magari ascoltando il sottosegretario della giunta regionale calabrese Alberto Sarra, il quale, intervistato dai colleghi Felice Manti e Antonino Monteleone, nel libro “O mia bella Madu’ndrina”, spiegò che l`assunzione dello spione Zumbo gli fu consigliata da «un uomo con la toga, ma il nome non lo faccio nemmeno sotto tortura». Nessuno mai ha ritenuto di chiedere all`onorevole Sarra se per caso avesse cambiato idea circa «l`uomo in toga» che sponsorizzava Zumbo. Perché non ci prova la commissione Antimafia?

(Il servizio completo, a firma di Paolo Pollichieni e Gaetano Mazzuca, lo trovate nel numero 66 del “Corriere della Calabria”, in edicola fino a giovedì 20 settembre)

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